Si costruiscono delle comunità più consapevoli e inclusive nei confronti delle persone con disabilità e malattia rara facendo sì che, la società tutta, si renda conto che, la partecipazione alla vita sociale e a tutte le attività della stessa, non possa essere negata o pensata esclusivamente in base alle specifiche condizioni di una persona. In altre parole, il problema che sussiste, è di tipo culturale e sovente deriva dalla scarsa conoscenza dell’altro. Ciò, di conseguenza, porta ad avere timore rispetto alle problematiche e ai temi che non si conoscono. Tutto questo, può essere risolto mettendo in campo una corretta informazione e una buona comunicazione a cui deve far seguito una formazione a 360 gradi. Tali sono le tre basi essenziali di questo argomento. Da un lato, bisogna essere combattivi e critici ma, dall’altro, è fondamentale mettersi sempre nei panni degli altri per comprendere meglio il loro vissuto ed il perché si arrivi a determinate decisioni o non decisioni.
In riguardo alla scuola, ad esempio, immedesimandomi nei panni delle figure dirigenziali, mi viene da pensare che, a volte, per quanto concerne i bisogni degli studenti con disabilità, talora insieme agli stessi genitori, siano inconsapevoli. Per questo motivo, sono necessarie una formazione ed una informazione corretta, al fine di rendere tutti più consci e dare così una risposta migliore ai bisogni che emergono. In altri termini, oltre alla norma, ad esempio per quanto concerne l’abbattimento delle barriere architettoniche, serve creare la consapevolezza del fatto che ciò è utile a tutti. È necessario un mutamento del paradigma culturale in materia di inclusione.