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Come dovrebbe cambiare il modo di comunicare la disabilità

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Foto di Possessed Photography su Unsplash

Il modo di comunicare la disabilità è molto importante. Hanno questa responsabilità sia le associazioni che si occupano di questo tema, ma anche e soprattutto chi, per lavoro, si occupa di comunicazione e giornalismo. Ancora oggi, purtroppo, si scrive poco di disabilità e, a volte, ciò viene fatto in maniera che definirei pietosa, utilizzando termini ancestrali, come ad esempio “handicap”, “diversamente abili” e molto altro. Il termine corretto da utilizzare invece è “persone con disabilità”. È fondamentale anteporre il concetto di persona alla disabilità, ognuno con il proprio vissuto, i propri desideri e legittime ispirazioni. Questo è il passaggio fondamentale per eliminare ogni forma di barriera culturale sul fronte dell’inclusione.

La disabilità deve entrare a far parte degli argomenti comuni di cui parlare ogni giorno. Non bisogna attendere che ci sia un fatto di cronaca o una protesta per dibattere su questo tema fondamentale. Essa riguarda molti versanti: si passa dal diritto alla cura, ai trasporti, all’accessibilità, all’inclusione sociale, la vita indipendente, l’assistenza sanitaria e il Dopo di Noi. Basterebbe dibattere su un argomento diverso per ogni giorno dell’anno. A volte, c’è una sorta di paura nel parlare di temi che sembrano di pochi ma, in realtà, non è così. La non autosufficienza, all’improvviso, può riguardare ognuno di noi, basti pensare agli anziani o ad altre fasce della popolazione. Questi temi riguardano tutti, è necessario agire di conseguenza.

Fortunato Nicoletti: