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Cento anni fa nasceva la radio: qual è il suo compito

Il prossimo ottobre la radio compie gli anni e sono cento: un secolo. Ogni giorno tiene compagnia a milioni di persone sin dalla mattina presto, appena alzati, ed è una voce che ci parla, che ci racconta la storia, il nostro vivere quotidiano, facendoci conoscere tutto quello che accade nel mondo. Tutta la sua incidenza e la larga diffusione della radio si deve all’inizio ai “transistors”, e poi sistemi in all’analogico e in digitale. La radio, ha nella voce il suo mezzo, potremmo dire universale, che è diretto a grandi masse, servendosi esclusivamente di un linguaggio il più possibile facile e accessibile a tutti, essendo un efficacissimo mezzo per fare giungere a tutti un’informazione rapida.

E’ uno strumento che serve a far luce su problemi di vario genere, e allo stesso tempo, un mezzo che riveste funzioni umanitarie, quando lo si usi per soccorrere nel bisogno e soprattutto nel pericolo, o per stabilire un contatto spirituale con milioni di individui, di razza, lingua e civiltà diverse. Naturalmente non dimentichiamo che la radio, oltre alle notizie, ci fa compagnia con la musica, e ancor di più oltre alle emittenti nazionali, si deve riconoscere l’importanza che rivestono dal 1975 le varie radio locali, che si occupano tra l’altro, di un determinato territorio, anche se alcune di esse si sono estese su tutto il territorio nazionale.

Tutto ebbe inizio grazie al genio di un italiano famoso Guglielmo Marconi, e proprio quest’anno ricorrono 150 anni dalla sua nascita, era nato a Bologna il 25 aprile del 1874 e morirà a Roma il 20 luglio del 1937.

Egli è considerato di fatto l’inventore della Radio, già nel 1895 comincia i primi tentativi di comunicazione senza fili, quella che oggi, viene usata, ed è conosciuta come “wireless”. Infatti cominciò a riflettere sulla possibilità di inviare segnali a distanza utilizzando onde radio, superando quindi la necessità dei fili della telegrafia ordinaria, sviluppando così un sistema di comunicazione che si rivelerà importante per il futuro stesso dell’umanità, in ogni angolo della Terra.

Bisogna ricordare che precedentemente nel 1885, il fisico italiano Temistocle Calzecchi Onesti (1853 – 1922) aveva scoperto, attraverso studi approfonditi e la costruzione del coesore, uno strumento per rilevare le onde radio. E’ stato lo stesso Guglielmo Marconi, trasferitosi a Londra a brevettare il 2 luglio del 1897 una trasmissione telegrafica senza fili: era nata la radio. A lui si deve nel 1922 la nascita anche della famosa “BBC” che trasmette dal Regno Unito.

In Italia nel giugno del 1923, la prima emittente fu la “Radio Araldo” di Roma che era nata in via sperimentale. Nel 1928 nascerà l’EIAR, l’Ente Italiano Audizioni Radiofoniche; e successivamente la radio si diffuse rapidamente. Si deve a Papa Pio XI (1922-1939) nel 1931 l’istituzione della Radio Vaticana.

Era infatti il 12 febbraio del 1931, quando lo stesso pontefice varcò il portone dell’Accademia delle Scienze, per inaugurare solennemente gli impianti realizzati da Guglielmo Marconi e il Papa dai microfoni della radio della Santa Sede invia il primo messaggio “Qui arcano Dei”: “Essendo, per arcano disegno di Dio, Successori del Principe degli Apostoli, di coloro cioè la cui dottrina e predicazione per divino comando è destinata a tutte le genti e ad ogni creatura e potendo pei primi valerci da questo luogo della mirabile invenzione marconiana”.

Ci rivolgiamo primieramente a tutte le cose e a tutti gli uomini, loro dicendo, qui e in seguito, con le parole stesse della Sacra Scrittura: «Udite, o cieli, quello che sto per dire, ascolti la terra le parole della mia bocca. Udite, o genti tutte, tendete l’orecchio, o voi tutti che abitate il globo, uniti in un medesimo intento, il ricco e il povero – Udite, o isole, ed ascoltate, o popoli lontani”, il pontefice continua il radio messaggio rivolgendosi a Dio: “E sia la Nostra prima parola: Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà (Lc., 2, 14). Gloria a Dio, che diede ai nostri giorni tale potere agli uomini da fare giungere le loro parole veramente sino ai confini della terra; e pace in terra, dove siamo i Rappresentanti di quel divino Redentore Gesù, che venendo annunziò la pace, la pace ai lontani e la pace ai vicini, pacificando nel Sangue della Sua Croce, sia le cose che stanno sulla terra, come quelle che sono nei cieli”.

Naturalmente compito principale della Radio Vaticana, che trasmette in ogni angolo della Terra, in tutte le lingue ha come compito principale quello di far giungere dovunque il messaggio evangelico e i valori del cristianesimo.

Dai microfoni di questa Radio si sono sentite e potuto ascoltare le voci dei vari pontefici che sono succeduti a Pio XI, che attraverso questo mezzo hanno indirizzato le loro parole soprattutto nei momenti più difficili che sta vivendo la nostra umanità.

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