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Cashback di Stato: lotta all’evasione fiscale e aiuto alle famiglie

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Il cashback di Stato è una novità nel nostro Paese: per la prima volta le famiglie italiane hanno la restituzione del 10% della spesa fatta. Il tetto massimo su cui viene calcolato è di 3.000 euro l’anno, quindi si potrà ricevere una restituzione pari a 300 euro l’anno. Qualche cittadino ha espresso le sue lamentele per dei disservizi sull’App Io per la mancata registrazione di alcune transazioni valide. Legittimo protestare per gli intoppi o i disservizi legati alla Pubblica amministrazione, ma bisogna tenere conto anche del volume di scontrini da verificare, quindi si possono verificarsi delle insufficienze.

Non dovrebbero esserci. Noi abbiamo sempre informato la Pubblica amministrazione, quindi il Ministero dell’economia, ai quali abbiamo fatto presente che i sistemi informatici devono essere messi a punto e nel miglior modo possibile. Bisogna inoltre sottolineare che in Italia la rete internet e delle comunicazioni non sono tra le migliori, forse in Europa siamo ancora fanalino di coda. Ci dovrebbe una banda larga, dovrebbe migliorare anche il sistema delle comunicazioni: tutte cose dette e ridette, ma si sta facendo poco. Siamo in grande ritardo.

E’ preferibile che si mantenga il cashback per due motivi: il primo, è il rientro del 10% delle spese fatte; il secondo, è che si tratta di uno strumento per impedire a qualche “furbetto” di fare dell’evasione fiscale l’arma principale dei suoi guadagni. Al di là di qualche intoppo – giusto protestare – ma manteniamo questo strumento perché è molto utile soprattutto in questo momento in cui le famiglie, francamente, hanno bisogno di tutto.

E’ anche un incentivo per far riprendere la circolazione delle spese, non tanto del denaro perché tutto deve essere fatto attraverso le carte di debito o di credito, non con i contanti.

Si è letto anche di proteste per la possibilità che la privacy non venga correttamente rispettata, onestamente non credo sia questo il caso. La privacy di ogni persona va sempre tenuta in grande considerazione e va sempre tutelata. Molte volte, quando andiamo in Internet tutti ci segnalano la necessità di dare firme, dare consensi e in un certo senso, siamo condizionati da questo: senza dare assensi non continuiamo la navigazione. E’ in questo frangente che dobbiamo essere super attenti. 

Rosario Trefiletti: