Lo scorso primo gennaio è entrata in vigore, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, la legge di Bilancio 2023, approvata sul finire del 2022, ossia la legge numero 197 del 2022, che, al suo interno, contiene il “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025”. In particolare, uno degli aspetti della legge di Bilancio 2023, è l’aver reso strutturale e, di conseguenza permanente, l’incremento introdotto lo scorso anno in riguardo all’assegno unico e universale per i genitori aventi figli con disabilità a carico. Nel dettaglio, questo contributo mensile è destinato ai nuclei familiari monoparentali con figli a carico, aventi una percentuale di invalidità dal 60% in su e, il genitore che ne fa richiesta deve essere disoccupato oppure monoreddito. L’Inps ha precisato che, il limite reddituale annuo del genitore che fa richiesta del bonus, deve essere pari a 4800 euro in caso di lavoro autonomo e a 8145 euro per i lavoratori dipendenti. A partire dal primo febbraio e fino al prossimo 31 marzo, le domande per usufruire del bonus potranno essere inoltrate all’Inps il quale, in base al numero dei figli con disabilità a carico e all’Isee in corso di validità che dovrà avere un ammontare non superiore a tremila euro, erogherà una somma variabile dai 150 ai 500 euro.
Indubbiamente, questa misura, insieme alle altre riguardanti la disabilità contenute nella Legge di Bilancio 2023, come ad esempio lo stanziamento di dieci milioni di euro per il fondo sperimentale “Periferie inclusive” all’interno del quale sono previsti interventi per supportare le persone con disabilità che vivono in luoghi svantaggiati e la proroga della detrazione al 75% sugli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche fino al 2025, costituiscono un passo avanti verso l’inclusione delle persone con fragilità e il relativo supporto ai familiari caregiver. Da adesso in poi però, occorre che, ad ogni livello, le istituzioni, il Terzo Settore e il mondo del volontariato, continuino a collaborare in totale sinergia con l’obiettivo di perseguire, in ogni ambito della società, la pari dignità delle persone con disabilità, che rappresenta il fulcro dell’inclusione a 360 gradi, senza lasciare indietro nessuno.