Un miliardo di bambini, quasi uno si due in tutto il pianeta, vive in balia delle conseguenze dei cambiamenti climatici, a livello sanitario, di sicurezza (anche alimentare) e sociale (si pensi allāistruzione). A lanciare lāallarme ĆØ il rapporto La crisi climatica ĆØ una crisi dei diritti dei bambini: Introduzione dellāIndice del rischio climatico per i bambini presentato dallāUnicef pochi giorni fa.
Si tratta di un documento importante: ĆØ la prima analisi del rischio climatico dalla prospettiva dei bambini. āPer la prima volta abbiamo un quadro completo di dove e come i bambini sono vulnerabili al cambiamento climatico ā ha detto Henrietta Fore, direttore generale dellāUnicef ā Questo quadro ĆØ terribile, quasi inimmaginabile. Gli shock climatici e ambientali stanno minando lāintero spettro dei diritti dei bambini, dallāaccesso allāaria pulita, al cibo e allāacqua sicura, allāistruzione, allāalloggio, alla libertĆ dallo sfruttamento e persino al loro diritto di sopravvivere. Praticamente la vita di nessun bambino ne sarĆ immuneā.
Secondo il Childrenās climate risk index (Ccri), 240 milioni di bambini sono fortemente esposti alle inondazioni costiere; 330 milioni di bambini alle inondazioni fluviali; 400 milioni di bambini sono fortemente esposti ai cicloni; 600 milioni alle malattie trasmesse da vari vettori; 815 milioni di bambini sono fortemente esposti allāinquinamento da piombo; 820 milioni di bambini sono fortemente esposti alle ondate di calore; 920 milioni di bambini sono fortemente esposti alla scarsitĆ dāacqua; 1 miliardo di bambini sono fortemente esposti a livelli estremamente elevati di inquinamento atmosferico. “Il cambiamento climatico ā ha aggiunto la Fore ā ĆØ profondamente iniquo: nessun bambino ĆØ responsabile dellāaumento delle temperature globali, ma saranno loro a pagare i costi piĆ¹ alti e i bambini dei paesi meno responsabili soffriranno piĆ¹ di tutti”.
Rilevanti le differenze e le “ingiustizie” tra le varie zone del pianeta. Ad esempio, i 33 paesi dove ĆØ “a rischio estremamente elevato” la salute dei bambini, emettono solo il 9% delle emissioni globali di CO2. Per contro, il 70% delle emissioni a livello globale sono prodotte in solo dieci paesi.
Una situazione gravissima della quale non sembra importare niente a nessuno. Nei giorni scorsi, ad esempio, il governo brasiliano ha pubblicato il Programa para Uso SustentĆ”vel do CarvĆ£o Mineral Nacional, che intende agevolare lāutilizzo del carbone come fonte energetica incurante delle conseguenze per la salute e per lāambiente. La cosa assurda ĆØ che il Brasile non dipende dal carbone per la produzione di elettricitĆ e potrebbe produrre energia pulita e rinnovabile. Eppure, inspiegabilmente, ha deciso di promuovere il carbone come fonte energetica. Incurante dei rapporti dellāIPCC (secondo i quali, la concentrazione di CO2 nellāatmosfera ĆØ la piĆ¹ alta da 2 milioni di anni). Indifferente agli appelli di tutti gli altri paesi. Indifferente anche ai dati sul rischi per la salute di centinaia di milioni di bambini. La realtĆ ĆØ che, come confermano i numeri, della salute dei bambini non importa a nessuno.