La voce degli ultimi

venerdƬ 8 Novembre 2024
14.1 C
CittĆ  del Vaticano

La voce degli ultimi

venerdƬ 8 Novembre 2024

I rischi climatici a cui sono esposti i bambini

Un miliardo di bambini, quasi uno si due in tutto il pianeta, vive in balia delle conseguenze dei cambiamenti climatici, a livello sanitario, di sicurezza (anche alimentare) e sociale (si pensi allā€™istruzione). A lanciare lā€™allarme ĆØ il rapporto La crisi climatica ĆØ una crisi dei diritti dei bambini: Introduzione dellā€™Indice del rischio climatico per i bambini presentato dallā€™Unicef pochi giorni fa.

Si tratta di un documento importante: ĆØ la prima analisi del rischio climatico dalla prospettiva dei bambini. ā€œPer la prima volta abbiamo un quadro completo di dove e come i bambini sono vulnerabili al cambiamento climatico ā€“ ha detto Henrietta Fore, direttore generale dellā€™Unicef ā€“ Questo quadro ĆØ terribile, quasi inimmaginabile. Gli shock climatici e ambientali stanno minando lā€™intero spettro dei diritti dei bambini, dallā€™accesso allā€™aria pulita, al cibo e allā€™acqua sicura, allā€™istruzione, allā€™alloggio, alla libertĆ  dallo sfruttamento e persino al loro diritto di sopravvivere. Praticamente la vita di nessun bambino ne sarĆ  immuneā€.

Secondo il Childrenā€™s climate risk index (Ccri), 240 milioni di bambini sono fortemente esposti alle inondazioni costiere; 330 milioni di bambini alle inondazioni fluviali; 400 milioni di bambini sono fortemente esposti ai cicloni; 600 milioni alle malattie trasmesse da vari vettori; 815 milioni di bambini sono fortemente esposti allā€™inquinamento da piombo; 820 milioni di bambini sono fortemente esposti alle ondate di calore; 920 milioni di bambini sono fortemente esposti alla scarsitĆ  dā€™acqua; 1 miliardo di bambini sono fortemente esposti a livelli estremamente elevati di inquinamento atmosferico. “Il cambiamento climatico ā€“ ha aggiunto la Fore ā€“ ĆØ profondamente iniquo: nessun bambino ĆØ responsabile dellā€™aumento delle temperature globali, ma saranno loro a pagare i costi piĆ¹ alti e i bambini dei paesi meno responsabili soffriranno piĆ¹ di tutti”.
Rilevanti le differenze e le “ingiustizie” tra le varie zone del pianeta. Ad esempio, i 33 paesi dove ĆØ “a rischio estremamente elevato” la salute dei bambini, emettono solo il 9% delle emissioni globali di CO2. Per contro, il 70% delle emissioni a livello globale sono prodotte in solo dieci paesi.

Una situazione gravissima della quale non sembra importare niente a nessuno. Nei giorni scorsi, ad esempio, il governo brasiliano ha pubblicato il Programa para Uso SustentĆ”vel do CarvĆ£o Mineral Nacional, che intende agevolare lā€™utilizzo del carbone come fonte energetica incurante delle conseguenze per la salute e per lā€™ambiente. La cosa assurda ĆØ che il Brasile non dipende dal carbone per la produzione di elettricitĆ  e potrebbe produrre energia pulita e rinnovabile. Eppure, inspiegabilmente, ha deciso di promuovere il carbone come fonte energetica. Incurante dei rapporti dellā€™IPCC (secondo i quali, la concentrazione di CO2 nellā€™atmosfera ĆØ la piĆ¹ alta da 2 milioni di anni). Indifferente agli appelli di tutti gli altri paesi. Indifferente anche ai dati sul rischi per la salute di centinaia di milioni di bambini. La realtĆ  ĆØ che, come confermano i numeri, della salute dei bambini non importa a nessuno.

ARTICOLI CORRELATI

AUTORE

ARTICOLI DI ALTRI AUTORI

Ricevi sempre le ultime notizie

Ricevi comodamente e senza costi tutte le ultime notizie direttamente nella tua casella email.

Stay Connected

Seguici sui nostri social !

Scrivi a In Terris

Per inviare un messaggio al direttore o scrivere un tuo articolo:

Decimo Anniversario