Inclusione è una parola magica per noi genitori di bambini e ragazzi con autismo. Quello che chiediamo ai ragazzi, compagni dei nostri figli, è di non ignorarli, di coinvolgerli, di farli uscire assieme a loro, di proteggerli, anche se a volte sembrano ragazzi strani, ingenui, con interessi ristretti e ripetitivi. L’inclusione è meglio di qualsiasi terapia. In particolare, la prima e fondamentale tappa per creare un tessuto accogliente per i nostri bambini con autismo è sicuramente la scuola. Purtroppo, si fa ancora poco per le famiglie con bambini disabili. Sappiamo che non è facile, ma tutti i bambini devono sapere che ci possono essere dei compagni di scuola che hanno delle difficoltà. Bisogna spiegare loro quali sono le caratteristiche dei bambini autistici. Solo in questo modo li potranno aiutare. I bambini hanno delle risorse incredibili – a volte molto più degli adulti – e la scuola può diventare veramente un ambiente inclusivo.
Bisogna fare in modo che il bambino con disabilità sia inserito nella classe e non sia un elemento distaccato. Se si decide ad esempio di fare una gita, occorre considerare che determinati luoghi non vanno bene per i nostri bambini con autismo. Allora è più logico costruire qualcosa attorno al bambino con difficoltà, piuttosto che progettare qualcosa senza di lui e poi farlo stare a casa. L’inclusione deve essere vera e non solo di facciata.