Il rispetto del principio di autodeterminazione sancito dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità deve essere il pilastro da cui partire per attuare compiutamente l’inclusione in ogni ambito della nostra società. Il primo punto da cui si deve iniziare, a tutti i livelli istituzionali e associativi, è l’abbattimento delle barriere costituite dal pregiudizio dettato, a volte, dalla scarsa conoscenza. Su questo versante è molto importante educare le giovani generazioni, fin dalla scuola primaria, al valore dell’inclusione delle persone con disabilità. Questo costituirà un enorme passo avanti verso il diritto all’autonomia e alla realizzazione dei sogni di tutti i cittadini, indipendentemente dalla fragilità di ognuno.
Il raggiungimento degli obiettivi che ho descritto passa attraverso un totale cambio di paradigma nei confronti della disabilità a 360 gradi. Ciò deve passare attraverso il diritto alla scuola, al lavoro e ad una quotidianità senza ostacoli. In altre parole, si deve arrivare ad una presa in carico in grado di garantire la tutela della soggettività e delle ispirazioni di tutti, in nome del principio di fraternità che Papa Francesco ci spiega quotidianamente nel suo pontificato. Solo agendo così ci prenderemo cura nella maniera migliore della nostra Casa Comune.