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Perché il prossimo anno potrebbe essere ancora più difficile del 2020

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Termina un anno orribile. L’Italia è prima per decessi e per perdita del PIL. Un anno orribile che pesa in particolare sulle quasi 70.000 vittime e sulle loro famiglie ma pesa anche su tantissime aziende e su oltre un milione di lavoratori con contratto a tempo determinato che , non difesi dalla norma di legge, sono stati lasciati a casa dalle aziende preoccupate di ridurre i costi per affrontare un calo notevole di lavoro.

Ma l’anno è orribile per le aziende più colpite dai ripetuti lockdown, in particolare dal commercio, i bar, ristoranti e pizzerie , dalle partite IVA che hanno visto ridursi il fatturato del 60% e hanno ottenuto dei ristori che non hanno raggiunto il 10% del fatturato perso mentre Francia e Germania hanno ristornato alle aziende dal 50 al 90% del fatturato perso. Il calo dei fatturato delle piccole aziende ha avuto riflessi importanti sulle collaborazioni esterne, sulle partite IVA ecc.

Le medie e grandi aziende hanno perso dal 15 al 30% del fatturato , non hanno potuto ridurre gli occupati ma hanno ridotto le spese e le consulenze esterne. Le prossime festività saranno pesantissime per le famiglie in difficoltà e c’è da augurarsi nella solidarietà dei Comuni, delle persone e delle grandi Associazioni di carità.

Ma anche il 2021 sarà un anno orribile, anzi per qualcuno lo sarà di più a partire dalle 70.000 aziende che hanno richiesto il credito da 25.000 euro, garantito al 100% dallo Stato, cui le Banche non hanno concesso il credito. Per queste aziende che avevano già problemi prima di marzo i ripetuti lockdown e gli insufficienti ristori del Governo hanno peggiorato la situazione. Il diniego del finanziamento da parte delle Banche rischia di rappresentare il colpo di grazia. Il 2021 sarà più difficile perché entreranno in vigore nuove regole bancarie più restrittive.

Il 2021 sarà più difficile perché le previsioni economiche di recupero si sono ulteriormente ridotte. L’Italia, si dice, recupererà solo il 25% perso nel 2020 e pertanto per il restante 75% l’anno sarà difficilissimo .

In questa occasione l’unica Istituzione che si è dimostrata all’altezza è stata l’Europa che, avendo sulla coscienza la politica della austerity decisa nel 2011 , ha deciso un grande piano di aiuti,  anche se i suoi aiuti arriveranno solo nella seconda metà del 2021.

Il Recovery Plan  sin qui predisposto dal Governo per l’utilizzo dei fondi europei è insufficiente e non mi pare si avvicini al Piano con cui l’Italia dei De Gasperi, Fanfani e Vanoni impiegò i soldi del Piano Marshall. Allora il moltiplicatore Dei fondi utilizzati fu altissimo, 6 , e l’Italia raggiunse  il Boom economico.

La speranza del Natale è che ci si decida a utilizzare le migliori competenze in materia ricordando Luigi Einaudi quando diceva ai governanti che per deliberare occorre conoscere bene i problemi. Non basta dire che nessuno verrà dimenticato. Se con questi provvedimenti di questo anno oggi ci troviamo con 1 milione di disoccupati in più e con il raddoppio della povertà vuol dire che i ristori non hanno assolutamente pareggiato il costo economico e sociale del COVID 19.

Mino Giachino: