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Alla ricerca della “donna soggetto”

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Hillary Clinton non ce l’ha fatta! L’idea di una donna al comando della più grande potenza mondiale non ha convinto gli elettori e, come spesso accade, le elettrici Usa che hanno scelto Donald Trump. La grande energia profusa da Hillary non è bastata in una campagna elettorale estenuante e durissima, senza esclusione di colpi, che ha logorato entrambi i contendenti e in alcuni momenti la stessa salute della Clinton, di cui si è cercato di approfittare per metterla fuori gioco in anticipo.

Come donne della Cisl, non possiamo che congratularci con il nuovo Presidente della Casa Bianca. Certamente, senza entrare nel merito delle capacità di ciascuno dei due candidati, avremmo preferito una donna Presidente, finalmente una “donna soggetto” all’opera con il saper fare e il saper essere tipici delle donne. La sua nomina non sarebbe rimasta racchiusa nella disputa tutta americana “democratici vs repubblicani”, ma avrebbe assunto un significato simbolico ben più ampio e profondo, un fatto epocale, spartiacque tra tradizione e cambiamento ma soprattutto tra squilibrio e parità. E’ stata un’opportunità mancata.

Noi donne abbiamo bisogno di simboli forti – come lo è stata la nostra Tina Anselmi che ha saputo guardare avanti con coraggio e fermezza riportando l’Italia nei binari della giustizia e del rigore morale – per perseguire quegli obiettivi di civiltà e democrazia che ci vengono riconosciuti verbalmente e sulla carta ma che spesso non hanno riscontro nella vita reale di tutti i giorni, dove continuano a vivere pregiudizi e stereotipi difficili da scalfire.

Hillary ha rappresentato in questa tornata elettorale statunitense tutte le donne, quelle che hanno lottato, quelle che continuano a lottare e quelle che sopportano in silenzio discriminazioni e violenze a casa, sul lavoro e nella vita sociale. Comunque sia andata, ci resta l’esempio di grande determinazione per non lasciarsi mai scoraggiare, perché quando le donne vogliono possono competere e perché il vento del cambiamento prima o poi inizierà a soffiare in direzione delle pari opportunità. Nella politica come negli altri ambiti va riconosciuto il valore delle donne, dell’altra metà del cielo senza la quale non c’è vero sviluppo e vera democrazia. Uomini e donne si completano, sono le due facce della stessa medaglia, non prenderne atto vuol dire partire sempre con il piede sbagliato e inficiare qualsiasi processo di crescita. Negli Usa ora sembra essersi verificato un terremoto politico, ma la capacità delle donne va oltre, sanno rialzarsi e rinascere dalle proprie macerie.

Liliana Ocmin: