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I 7 consigli per rendere accessibili le campagne di social marketing

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L’accessibilità è un aspetto importante del marketing sui social. Rendendo i contenuti e le campagne accessibili alle persone con disabilità, chiunque può espandere la portata e aumentare il coinvolgimento del pubblico. Questo può portare a un marketing più efficace e, in definitiva, a migliori risultati aziendali. Quando un’azienda, inoltre, adotta misure per rendere accessibile la sua presenza sui social media, sta dimostrando un impegno verso l’inclusività globale. Questo la aiuta a creare fiducia e lealtà tra i suoi clienti e i follower.

Il social marketing è quella branca del commercio che influenza positivamente la percezione del cliente, è molto efficace perché sviluppa una buona consapevolezza del brand tra il pubblico, svolge un ruolo fondamentale nell’influenzare il pubblico verso progetti, prodotti e messaggi aziendali e sostituisce le grandi campagne pubblicitarie grazie alla condivisione di foto, video e blog, ecc. Ma rendere contenuti promozionali accessibili e inclusivi non dovrebbe essere un’attività che va fatta una tantum, bensì dovrebbe essere un processo “nativo”, incluso in ogni parte delle strategie di marketing. La Legge n. 4/2004 (Legge Stanca) richiama due direttive europee: la n. 2102 del 2016 e la n. 882 del 2019, conosciuta come European Accessibility Act (EAA). Mentre la prima si rivolge alle pubbliche amministrazioni ed è in vigore dal 23 giugno 2020, la seconda impone obblighi di accessibilità alle imprese private dividendole in due gruppi: le aziende con fatturato medio degli ultimi tre anni superiore ai 500 milioni di euro dovranno essere accessibili entro il 5 novembre 2022; tutte le altre potranno attendere fino al 28 giugno 2005. La Legge Stanca, in poche parole, proibisce la discriminazione nei confronti delle persone con disabilità e richiede che tutti i contenuti digitali siano resi accessibili. Qualsiasi organizzazione che non rispetti tali regolamenti e che non presenti annualmente una dichiarazione di accessibilità rischia conseguenze e azioni legali per non conformità con l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), un’agenzia tecnica della Presidenza del Consiglio che ha il compito di garantire la realizzazione degli obiettivi dell’Agenda digitale italiana e di contribuire alla diffusione dell’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, evitando per l’appunto fenomeni di discriminazione digitale verso persone con ogni forma di disabilità.

Nel mondo ci sono circa 750 milioni di persone con disabilità e, tra queste, il 75% che almeno una volta ha provato a fare un acquisto on-line, ha abbandonato il processo proprio a causa di siti Web inaccessibili! Oggi le aziende hanno capito che, in un mercato così competitivo, rendere accessibile un sito Web (o una applicazione mobile) può far guadagnare clienti! Il 54,6% delle organizzazioni, infatti, sta dando priorità all’accessibilità digitale per rimanere in competizione sul mercato. Essere accessibili aiuta a proteggere l’immagine del brand e anche a evitare complicazioni legali e sanzioni. Se oggi viene ignorata l’accessibilità, si offre gratuitamente un vantaggio ai concorrenti, danneggiando l’immagine del proprio brand. Basti pensare che i motori di ricerca premiano i siti più accessibili, posizionandoli più in alto nei risultati di ricerca.

Ma cosa succede quando una persona con disabilità si imbatte in una pagina web inaccessibile? Secondo uno studio, il 71% delle volte le persone abbandonano entro dieci secondi un sito non accessibile. È per questo che le aziende devono assolutamente conoscere il livello di accessibilità dei loro canali digitali, comprese le pagine social. Solo con livelli alti sarà possibile connettersi con tutti i tipi di pubblico. Ma quali sono i passaggi da intraprendere per includere l’accessibilità nelle campagne di social marketing? Investendo nelle piattaforme che il pubblico utilizza frequentemente. Il 90% delle organizzazioni utilizza Facebook e altre piattaforme come Youtube, Twitter, LinkedIn e Instagram. Ogni marketer deve capire come rendere accessibili i contenuti su queste piattaforme per ottimizzare la copertura e il coinvolgimento del pubblico.

  • Rendendo accessibili i post sui social media. Caroselli, video o qualsiasi altro contenuto, deve essere inserito in un formato accessibile per il pubblico, per esempio aggiungendo testo alternativo alle immagini, sottotitoli ai video, e tag per garantire l’accesso alle persone con disabilità.
  • Considerando l’accessibilità dei contenuti multimediali. Le persone ipovedenti o cieche utilizzano tecnologie assistive come lettori di schermo per navigare online. Questi dispositivi consentono di leggere ad alta voce il testo che si vuole rendere disponibile a schermo (anche nascosto). Ma cosa succede se le immagini non hanno una descrizione? Ogni elemento multimediale gioca un ruolo cruciale nei contenuti dei social media e diverse piattaforme, come Twitter e Facebook, consentono di aggiungere, ad esempio, testo alternativo alle immagini. Utilizzando questa funzione si potrà offrire agli utenti un’esperienza più equa e senza problemi.
  • Creando testi semplici e leggibili. Quando si scrive per i social media, è necessario un approccio diretto e chiaro, evitando un linguaggio complicato, per catturare l’attenzione e trasmettere il messaggio in modo nitido.
  • Sottotitolando i contenuti video e audio. Le persone, che abbiano o meno una disabilità uditiva, preferiscono i video con didascalie e sottotitoli poiché offrono loro un modo semplice per seguirli.
  • Avvalendosi di veri professionisti. È necessario consultare un’agenzia di social media marketing professionale per sfornare campagne accessibili e pubblicare i messaggi giusti. I grafici o gli specialisti della comunicazione, focalizzati nella realizzazione di campagne accessibili, possono aiutare a colpire nel segno.
  • Scegliendo un carattere accessibile. Bisogna usare caratteri semplici, comprensibili, che non si sovrappongano e siano abbastanza grandi per le persone con disabilità, usando possibilmente lo stesso carattere in tutto il contenuto per evitare confusione.
  • Ottenendo una comprensione del contrasto dei colori. Lo studio dei colori nei post sui social media trasmetterà il messaggio in modo efficace. Alcune combinazioni rappresentano una barriera di accessibilità per alcuni utenti. Le linee guida WCAG 2.1 Livello AA (oggi in vigore) specificano un contrasto cromatico minimo del 4,5:1 per il testo normale.

Insomma, includere l’accessibilità nella creazione di campagne social marketing è essenziale per raggiungere un pubblico più ampio e promuovere l’inclusività e la diversità. Rendendo le campagne accessibili alle persone con disabilità, chiunque può migliorare il coinvolgimento e, in ultima analisi, ottenere migliori risultati di business. Inoltre, dimostrando un impegno per l’accessibilità, sarà possibile creare fiducia e lealtà verso clienti e follower.

Paolo Berro: