Abbiamo appena vissuto la seconda Pasqua in tempo di pandemia. Oltre al lockdown e alla distanza dai nostri cari, abbiamo visto – come era inevitabile e prevedibile – un crollo dei consumi per quel che riguarda il settore della ristorazione e del turismo. In una situazione come questa, i consumi si sono contratti in maniera molto forte. Anche il fatto di non poter uscire dalla propria regione ha comportato che le famiglie italiane consumassero di meno.
La contrazione non ha interessato i prodotti agroalimentari se non le colombe, i dolci e alcuni prodotti tipici di questa festività religiosa. E’ stato un crollo per quel che riguarda i prodotti dei bar o gli alimenti nel campo della ristorazione, in quanto sapevamo che queste attività sarebbero stati chiusi.
Si parla di circa 4 miliardi di perdite. Un ulteriore batosta per il settore dei ristoranti e del turismo, anche se non si vuole entrare in polemica sul fatto dei viaggi all’estero. Potremmo polemizzare sulle solite disuguaglianze che caratterizzano il nostro Paese, perché chi va all’estero in una fase come questa ha decisamente una possibilità economica diversa dalle famiglie che sono impoverite o che si trovano ai margini della nostra società. Sono migliaia coloro che si sono potuti spostare all’estero, ma sono milioni quanti non solo non hanno potuto lasciare la propria regione, ma non hanno potuto neanche spostarsi da una città all’altra.
Una situazione che non sappiamo come evolverà in futuro, pensando alle vacanze estive. Se la campagna di vaccinazione di massa aumenta e coglie l’obiettivo dei 500mila vaccinati al giorno, possiamo dare una risposta più positiva, diciamo possiamo sorridere un po’ di più. Se invece le vaccinazioni vanno a rilento, anche a causa della scarsa disponibilità di dosi che abbiamo comprato dalle società che lo producono, allora possiamo ipotizzare che il problema non si risolverà questa estate, ma speriamo che possa essere risolto per il prossimo anno.
Bisognerebbe, è questo l’appello che dobbiamo rivolgere a tutti, continuare a mantenere la distanza sociale, di lavare frequentemente le mani, insomma, mettere in campo tutto ciò che possiamo per contenere i contagi che sembrano continuare ad essere rilevanti e, purtroppo, anche i decessi. Noi dobbiamo mettere in campo, oltre all’approvvigionamento dei vaccini, i centri di vaccinazione, dovrebbero lavorare anche giorno e notte, a ritmo ben più elevato di quello che ora abbiamo fatto.
La questione fondamentale, come abbiamo già detto, riguarda i vaccini e speriamo che si possa arrivare ben presto a vaccinare quante più persone possibili. Secondo: bisogna dare sostegno ai redditi che sono stati condizionati in maniera più pesante dalla pandemia; è fondamentale il ristoro, ora si chiama sostegno: si faccia di tutto per sostenere i lavoratori e i ceti popolari. Inoltre, bisogna fare investimenti: è necessario accelerare sul Recovery plan per dare lavoro a chi non ce l’ha e per cominciare un nuovo sviluppo nel nostro Paese, basato sull’ecosostenibilità, sull’ecocompatibilità; ultimo, ma non ultimo, è necessario fare una riforma molto forte della Pubblica amministrazione in modo da poter renderla più flessibile, più semplice, più trasparente. Se vogliamo dare più servizi ai cittadini e garantire uno sviluppo, la Pubblica amministrazione diventa un problema da risolvere nel più breve tempo possibile.