Il 21 dicembre 2020, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite all’unanimità ha istituito il 4 febbraio la Giornata internazionale della fratellanza umana. In un momento in cui, a causa della pandemia infida e sconosciuta del Coronavirus, il mondo affronta una gravissima crisi sanitaria e sociale, l’Onu fa appello ad «una risposta globale basata sull’ unità, la solidarietà e una rinnovata cooperazione multilaterale». La scelta della data non è casuale.
Il 4 febbraio 2019 ad Abu Dhabi Papa Francesco e il Grande Imam Ahmad Al-Tayyeb, ricorda un comunicato delle Nazioni Unite, «firmarono in quel giorno lo storico Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune che ha posto una pietra miliare, non solo nei rapporti tra cristianesimo e islam, ma anche tra le diverse tradizioni religiose nel mondo in nome della pace». Papa Francesco alla fine dell’udienza di ieri mercoledì 3 febbraio si è dichiarato lieto «che le Nazioni del mondo intero si uniscano in questa celebrazione, volta a promuovere il dialogo interreligioso e interculturale per migliorare la consapevolezza e la comprensione dei valori comuni condivisi da tutta l’umanità».
La categoria della fraternità di origine biblica, rilanciata da movimento francescano e inserita dalla Rivoluzione Francese fra i valori fondamentali assieme alla libertà e alla uguaglianza, abbraccia tutte le persone senza alcuna distinzione chiamate a promuovere uno sviluppo integrale attraverso l’accoglienza, la tolleranza, e la solidarietà. La fraternità, che consente a persone eguali nella dignità di essere diverse, tiene insieme la libertà e l’eguaglianza evitando gli opposti estremismi dell’individualismo e del collettivismo. Nelle dinamiche politiche la fratellanza si declina come cittadinanza attiva, per cui, se siamo tutti fratelli, siamo anche cittadini con eguali diritti e doveri, impegnati tutti a contribuire al bene comune.
I grandi temi esposti nel citato Documento sulla Fratellanza umana hanno ispirato l’enciclica «Fratelli tutti sulla Fraternità e l’amicizia sociale», che Papa Francesco ha firmato ad Assisi il 3 ottobre 2020. L’enciclica nella parte finale riprende l’appello alla pace, alla giustizia e alla fraternità contenuto nel Documento firmato ad Abu Dhabi. E lo fa «in nome di Dio che ha creato tutti gli esseri umani uguali nei diritti, nei doveri e nella dignità…dell’innocente anima umana…dei poveri, dei miseri, dei bisognosi e degli emarginati…degli orfani, delle vedove, dei rifugiati e degli esiliati…dei popoli che hanno perso la sicurezza, la pace e la comune convivenza,…della fratellanza umana, … della libertà,…della giustizia e della misericordia…di tutte le persone di buona volontà, presenti in ogni angolo della terra »(Fratelli Tutti, 285).
La celebrazione di questa Giornata Internazionale della Fratellanza umana deve offrire a tutti l’occasione per approfondire i contenuti della enciclica «Fratelli tutti» e partecipare al dialogo ecumenico e interreligioso interagendo con le Istituzioni civili e con tutte le persone di buona volontà chiamate ad assumere nuove prospettive e a sviluppare nuove risposte a partire dalla “fraternità e amicizia sociale” sia a livello locale che universale.