Vienna รจ piombata nellโincubo del terrorismo. Nellโanno piรน critico del nuovo millennio, in una Europa martoriata dallโepidemia di Covid-19, dopo i fatti di Nizza della settimana scorsa, torna violentemente la barbarie del terrorismo. Quella del terrorismo di matrice islamica รจ una stagione di odio e di sangue destinata a continuare. Il โterrorismoโ รจ comunemente riconosciuto come lโuso di violenza illegittima, finalizzata a incutere terrore nei membri di una collettivitร organizzata. Oggi, รจ lโoccidente a subire il terrore e tutti noi ci sentiamo meno al sicuro. Non riusciamo ad essere piรน liberi di poter andare a pregare nelle nostre chiese, di consumare un pasto in un locale o di divertirci ad un concerto.
Basta un uomo, anche solo armato di coltello, a farci rischiare di perdere la nostra libertร . Un uomo ed un coltello, potenzialmente รจ quello che si trova in tutte le case. Non dobbiamo fantasticare su particolari strumenti o architetture ma spesso, purtroppo, basta veramente poco. Tuttavia, noi non dobbiamo mai arrenderci. Dobbiamo affrontare questa guerra senza armi, combattendo principalmente sul piano culturale. Dobbiamo affidarci alle nostre forze di polizia e ai nostri servizi di intelligence che sono tra i migliori al mondo e, per quanto di nostra competenza, risolvere i nostri conflitti culturali interiori. Infatti, il terrorismo ha tratto la sua arma migliore dalla nostra crisi culturale e valoriale.
LโISIS ha cavalcato lโonda del disagio economico di molti, istigando allโodio verso la nostra cultura e tradizione. Con lo strumento dei social network, il terrorismo ha reclutato i piรน deboli, i piรน disagiati e coloro che sono posti ai margini della societร . La nostra guerra non deve essere contro una religione, ma contro unโideologia che sfrutta una religione per fare del male allโuomo. Unโideologia malata in grado di affascinare tanti giovani e di terrorizzare intere cittร . ร necessario riconquistare i nostri valori, i nostri principi e la nostra lealtร verso il bene. ร fondamentale propagare una cultura dellโinformazione improntata al dialogo tra le componenti rappresentative dei movimenti religiosi. Ma ciรฒ che รจ realmente imprescindibile, รจ la necessitร di soccorso ai giovani piรน emarginati, a coloro che non sono in grado di comprendere il male di una determinata propaganda. Gli ultimi non possono essere abbandonati. ร un dato statistico comprovato quello che vede nei c.d. โLupi Solitariโ la fonte delle maggiori atrocitร del terrore contemporaneo.
Questi lupi sono piรน solitari che lupi. Sono soggetti da individuare e bloccare, non fisicamente dopo i drammi, ma preventivamente dal punto di vista culturale. Dobbiamo noi tutti, come appartenenti ad una collettivitร moderna e democratica, aiutare i piรน distanti da noi e non avere la paura di segnalare chi vorrebbe fare del terrore la sua unica via di uscita dal disagio. Non รจ facile, ma bisognerebbe seguire lโinsegnamento di Don Oreste Benzi, vivendo una vita allโinsegna della lotta alle cause che producono lโemarginazione.
Il timore ed il terrore sono sentimenti umani leciti, ma la paura non ci deve sopraffare. LโEuropa รจ la culla della civiltร e dei principi di libertร e democrazia che non devono e non possono essere soppressi dalla volgare cultura del terrore. Dobbiamo vincere in questo momento durissimo per tutti, non dobbiamo mostrarci deboli a chi vuole sfruttare le nostre paure, ma, soprattutto, abbiamo lโobbligo di combattere con la cultura chi vorrebbe piegarci con il terrore. Il terrorismo ha paura dei nostri valori e della nostra cultura occidentale, solo cosรฌ potremmo vincere contro chi ci dipinge come un popolo immorale. LโEuropa deve porre fine al tramonto dellโoccidente, riscoprire sรฉ stessa e la sua identitร . Noi giovani ci dobbiamo fare portatori di questa nuova origine culturale.