Sono le 16.30 precise, le 9.30 italiane, quando il 16 luglio del 1990 le Filippine tremano. Un terremoto di 7.7 gradi della scala Richter fa tremare tutto. Improvvisamente il buio e la disperazione. Di lì a poche ore si conteranno 1600 morti.
Le vittime
Decine di bambini uccisi a scuola dal crollo di muri e soffitti, centinaia di persone sepolte dalle macerie di edifici, alberghi, ospedali, la presidente del paese Cory Aquino che ha trovato rifugio sotto il tavolo dal quale stava dirigendo una riunione di governo. Scene raccapriccianti in ospedale dove l’ufficio della protezione civile riportò che sette pazienti del reparto terapia intensiva persero la vita nel momento in cui venne a mancare l’ ossigeno per un black out.
Le città colpite
Ma il maggior numero di morti e feriti si registra nella città distante pochi chilometri dall’ epicentro: si tratta di Cabanatuan City, capitale della regione di Nueva Ecija, una città a 90 chilometri dalla capitale. Nella zona dell’ epicentro, il terremoto ha raggiunto i 7,7 gradi della scala Richter.
A Cabanatuan trenta studenti sono rimasti schiacciati mentre erano seduti ai loro banchi. Almeno altre 48 le vittime e decine i feriti. Crollarono quattro piani del college, ha detto un funzionario locale. Si teme che molti altri studenti almeno un centinaio siano ancora sepolti sotto le macerie.
Morti e feriti anche a Baguio, una località turistica montana dove crollò un albergo di lusso, lo Hyatt Hotel. Le linee telefoniche fra Manila e Baguio sono interrotte. 9 persone morte a San Josè, una città della provincia di Nueva Ecija. Tre bambini sono morti schiacciati dalle macerie della loro scuola in un’ altra città della provincia. Altre sei persone sono rimaste sepolte, secondo la Croce Rossa, nel crollo di un cinema nella provincia di Pangasinan.
Prima e dopo il 16 luglio 1990
Purtroppo questa scossa nelle Filippine non fu l’unica. Già qualche mese, a dicembre, prima infatti un sisma di 7,3 gradi sulla scala Richter, aveva ucciso due persone. Nell’ agosto 1976, invece, un terremoto di 8 gradi colpì sempre Mindanao, provocando la morte di circa 8.000 persone. Ancora oggi le Filippine vengono colpite da violenti scosse di terremoto, ma per fortuna non si sono più raggiunti numeri di vittime così alti.