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Uomo massacrato fuori dalla discoteca romana, l’autopsia: “emorragia cerebrale”

“Estesa emorragia cerebrale” causata dalle percosse ricevute. E’ questa la causa della morte di Giuseppe Galvagno, il 50enne massacrato da cinque buttafuori all’esterno di una discoteca romana dell’Eur, sabato scorso.

In base all’esame autoptico, svolto ieri pomeriggio presso l’Istituto di Medicina Legale del Policlinico Gemelli, i calci e i pugni sferrati in faccia e sulla testa dai buttafuori mentre Galvagno era già a terra hanno provocato una vasta emorragia cerebrale che ha poi portato l’uomo al decesso.

Oggi gli interrogatori

Sono stati fissati per oggi gli interrogatori di convalida per i cinque buttafuori, attualmente in stato di fermo, che si svolgeranno davanti al Gip nel carcere di Regina Coeli come richiesto dal procuratore aggiunto Maria Monteleone e dal sostituto Eleonora Fini. I buttafuori, tutti italiani fra i 32 e i 44 anni e dipendenti di una società specializzata di Ostia – l’Associazione Italiana Sicurezza Sussidiaria – sono detenuti nel carcere romano da domenica scorsa con l’accusa di omicidio volontario con l’aggravante dei futili motivi.

Chiusura trimestrale

Intanto il questore di Roma, su richiesta dei carabinieri, ha disposto la chiusura per tre mesi della discoteca. Già in passato erano avvenuti dei fatti gravi nel locale o nelle immediate vicinanze. Del parere contrario il proprietario del locale, Giancarlo Liberati, che a Il Fatto Quotidiano spiega: “Questo è un posto tranquillo, non è mai successo nulla di simile, sono addolorato per la famiglia, ma tutto quanto è accaduto a diverse decine di metri dal locale. Sono sicuro che la giustizia farà il suo corso, chiederò conto dell’accaduto all’agenzia di security”.

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