Sospiro di sollievo per i cittadini romani: lo sciopero dei mezzi previsto per il 14 dicembre, è stato infatti rinviato a data da destinarsi. Nessun “mercoledì nero”, dunque, almeno per ora. Dopo l’incontro avvenuto in Prefettura, le sigle sindacali Faisa-Confail, Orsa tpl, Sul ct, Usb e Utl hanno deciso di posticipare la giornata di fermo dei lavoratori (e dei mezzi) Atac evidenziando, come specificato nella nota ufficiale rilasciata dalla stessa Prefettura, “la preoccupazione che l’astensione dal lavoro possa determinare forti criticità sulla mobilità cittadina oltre che avere ricadute negative sulla salute pubblica, a causa degli elevati valori di agenti inquinanti presenti nell’aria”.
Le battute conclusive, naturalmente, fanno riferimento ai dati emersi durante l’ultima giornata di blocco degli automezzi pre-euro 1, euro 1, 2 e 3 (a gasolio) all’interno della cosiddetta “fascia verde”, indetta lo scorso 11 dicembre. La domenica ecologica, infatti, ha sortito solo in parte gli effetti sperati: a dispetto dell’interruzione del traffico nelle zone centrali della Capitale, il tasso di Pm10 registrato ha superato i 50 microgrammi in ben 11 centraline di controllo su 13. Numeri inquietanti (e inquinanti), che hanno indotto la sindaca Virginia Raggi a predisporre limitazioni al traffico anche nella giornata successiva.
Non facile, dunque, la prima domenica di “stop” ai veicoli della giunta a Cinque Stelle, la quale ha dovuto far fronte a una percentuale d’inquinamento tutt’altro che diminuita. Anche e soprattutto in virtù di questo, la Prefettura di Roma ha invitato i sindacati a rivedere la loro posizione: “Le organizzazioni sindacali – si legge ancora nella nota -, pur ribadendo come le motivazioni poste alla base dello stato di agitazione non siano venute meno e permanendo l’insoddisfazione per gli impegni fino ad ora assunti dall’Azienda in merito alle problematiche discusse, hanno responsabilmente accolto l’invito loro rivolto”.
Niente sciopero, quindi, e mobilità capitolina salva, negli spostamenti e, almeno in parte, nelle vie respiratorie. Non che l’utilizzo dei mezzi pubblici rappresenti un sufficiente fattore di anti-inquinamento (come del resto le domeniche ecologiche, come notano i commercianti del centro-città), ma quantomeno costituisce un buon deterrente, con tutti i pro e i contro. Che la rete del trasporto pubblico romano sia decisamente indietro rispetto a quello di altre grandi città europee è un dato più che evidente. Colpa di una politica di investimenti poco orientata al settore? Di qualche divergenza di troppo? Forse. D’altronde c’è chi ne prende atto quotidianamente.
A ogni modo, il rinvio dello sciopero non è che un piccolo passo: oltre che nell’efficienza dei trasporti, la Capitale deve recuperare terreno anche sul piano della qualità dell’aria. Magari in un’ottica di convergenza fra i due fattori.