Novantacinque minuti di ritardo, poca (o nessuna) informazione da parte dell'ente interessato e pazienza al limite per decine di pendolari, in attesa a oltranza sulle banchine della Stazione San Pietro del treno della Roma-La Storta-Viterbo. Una serata decisamente complicata per quanti, dalle 19.18, hanno aspettato invano che il convoglio partisse, senza ricevere adeguate delucidazioni da parte della compagnia gestente né motivazioni circa il ritardo (se non una rapida info circa l'interruzione di alcune linee e cancellazione dei treni per un guasto) che, man mano, andava a farsi sempre più corposo. Alla fine, i vagoni si sono rimessi in moto alle 20.54, addirittura un'ora e mezza dopo lo stop annunciato.
Disagi e ritardi
Furibondi i pendolari che si sono visti costretti, loro malgrado, a sostare fra banchina e treno per un esagerato lasso di tempo, senza riuscire a ottenere le dovute informazioni che potessero in qualche modo giustificare la situazione. Un incoveniente che conferma il difficile trend che i pendolari si trovano ad affrontare per percorrere tratte (anche brevi) in ingresso e in uscita dalla Capitale. Convogli che, spesso, restano vittima di ritardi e interruzioni, molte volte nelle ore serali, tanto da aver incontrato più volte le proteste degli utenti costretti a fare i conti con diversi problemi riscontrati sulle strade ferrate. A causare quello odierno, di oltre un'ora, pare sia stato un guasto al pantografo che, impigliandosi nella linea di alimentazione, avrebbe causato l'interruzione della corrente. A riportarlo il sito web 'ViterboOggi'. Attivati 6 bus sostitutivi ma comunque troppo esigue le informazioni a disposizione dei passeggeri nelle stazioni, anche questo disagio a quanto pare provocato da un guasto, stavolta all'impianto sonoro (causa maltempo).