Aria di novità in fatto di linee ferrate sul territorio di Roma. La commissione dei Trasporti, infatti, riunita in consiglio nella mattinata del 19 aprile, ha stabilito i parametri che, entro l’attuale consiliatura, dovrebbero portare alla realizzazione di quattro nuove linee su rotaia nel centro e nella periferia di Roma, la più importante e discussa delle quali dovrebbe collegare Piazza Vittorio Emanuele a Largo Corrado Ricci, esattamente il punto di intersezione tra Via Cavour e Via dei Fori Imperiali. Il progetto, nelle intenzioni della maggioranza a 5 stelle del Campidoglio, dovrebbe vedere la luce nel 2019, con l’eventualità anche di un prolungamento della tratta dal punto di arrivo di Largo Ricci anche sulla stessa via, in direzione del Colosseo: “Sarebbe l’occasione per togliere auto e bus e pedonalizzare veramente”, ha spiegato Enrico Stefàno – presidente della Commissione -. Sarebbe bello lasciare una cosa del genere alla città. Ovviamente dobbiamo concordare tutto, ogni pezzettino con le soprintendenze”.
Tempi e costi
Una tappa per volta dunque, con l’orizzonte della fine del mandato amministrativo per realizzare, in toto, l’auspicata pedonalizzazione del Rione Monti e servire la zona di Via Cavour con un tram di collegamento fra la metropolitana A e quella B. Per il momento, il costo stimato dei lavori per tale linea si attesterebbe sui 20 milioni di euro, probabilmente finanziabili tramite “qualche sforzo del Comune”, come precisato da Stefàno. Ossia, tramite bilancio comunale. Il progetto della Commissione, però, prevede anche altri interventi sulla rete ferrata della Capitale, con la realizzazione di ulteriori linee su Viale Palmiro Togliatti (da Ponte Mammolo a Cinecittà, con un costo consistente di circa 200 milioni con lavori di almeno 90 mesi), tra la Stazione Tiburtina e Piazzale del Verano (una ventina di milioni per un anno di cantiere) e, infine, il cosiddetto “Tram della Musica” (o eventualmente quello di Viale di Marconi), stimato sui 40 milioni di euro. E questi, ha sottolineato il presidente, “non possono prescindere da un supporto ministeriale” (magari anche con qualche bando europeo) anche se, specifica, “entro la fine della consiliatura dovremmo vedere l’inizio dei lavori”.
Le criticità
Un’impresa non certo da poco che, a ogni modo, presenta i suoi punti critici a cominciare dalla pedonalizzazione di Monti, recentemente contestata dai cittadini durante la visita di Virginia Raggi alla stazione Metro Cavour. “Un tram – ha detto ancora Stefàno – è l’occasione per togliere le automobili, gli autobus e pedonalizzare ma questa è un’operazione che si può fare con il tram in funzione”. Tuttavia, l’ipotesi di rendere il quartiere un’isola pedonale, in una rilettura della città in chiave sostenibile, non ha raccolto consensi unanimi fra i residenti, preoccupati in particolar modo per le operazioni di carico e scarico merci nelle botteghe presenti su Via Urbana le quali, secondo i cittadini, sarebbero danneggiate dalla pedonalizzazione. Altrettanto complicata in chiave trasporti, come dimostrato da tempi e costi, potrebbe rivelarsi la ferratura di Viale Palmiro Togliatti per una tratta alquanto lunga tra quattro consolari (da Via Tiburtina a Via Tuscolana, attraversando Prenestina e Casilina), due delle quali comunque già servite da linee tramviarie.