Un vero e proprio dramma quello sfiorato nella mattina del 17 marzo alla Stazione Termini, dove un uomo, nei bagni pubblici, ha tentato di togliersi la vita impiccandosi con la cintura dei propri pantaloni prima del provvidenziale intervento da parte degli agenti della polizia ferroviaria di Orte. Ad evitare il consumarsi della tragedia, una guardia giurata che, proprio in quel momento, transitava davanti alle porte dei bagni. Il sorvegliante si è così accorto dell’uomo, un 43enne originario di Salerno, notando i suoi piedi spuntare fuori dall’apertura tra la porta e il pavimento. Non riuscendo ad aprire, la guardia ha immediatamente allertato una pattuglia della Polfer, lì per un servizio di scorta ai treni. Grazie all’immediato intervento degli agenti, i quali sono riusciti a forzare la porta trovando l’uomo disteso a terra in stato di semi-incoscienza, il tentativo di suicidio è stato sventato e il 43enne, al quale è stata immediatamente tolta la cintura usata a mò di cappio, è riuscito a salvarsi. Nel frattempo, interveniva anche la Polizia ferroviaria di Roma Termini.
Il biglietto d’addio
L’uomo, dopo aver lentamente ripreso a respirare con regolarità, è stato subito trasferito in ospedale. E, proprio mentre i poliziotti erano intenti a portarlo fuori dai bagni, come specificato da una nota pubblicata in seguito dalla Questura, hanno rinvenuto sul pavimento, nelle sue vicinanze, una sorta di biglietto d’addio, probabilmente scivolato fuori dalla sua tasca, nel quale erano spiegate le motivazioni della sua decisione di compiere l’estremo gesto, attribuite a un periodo di forte difficoltà. Il 43enne si era allontanato dalla sua abitazione, nella città campana, da circa una decina di giorni, il 9 marzo scorso, e della sua scomparsa si era parlato anche in una puntata della trasmissione “Chi l’ha visto?”. Per il momento, ancora non è chiaro da quanto tempo l’uomo si trovasse a Roma e perché avesse deciso di recarsi nella Capitale.