Si è conclusa in tragedia la ricerca di Zhang Yao Natain, la studentessa cinese di 20 anni scomparsa lunedì scorso dopo essere uscita dall’Ufficio Immigrazione. La giovane, originaria della Mongolia, si era recata nell’edificio di via Patini per ritirare il permesso di studio, visto che frequentava un corso all’Accademia di Belle Arti di via di Ripetta.
Questa notte la polizia ha rinvenuto il corpo senza vita di una ragazza con tratti orientaleggianti e gli inquirenti hanno subito pensato che potesse trattarsi di Yao. Il cadavere era stato segnalato in via Guglielmo Sansoni, in zona Tor Sapienza, a poche centinaia di metri dalla sede dell’ufficio Immigrazione di via Patini e nei pressi del campo nomadi di via Salviati.
L’ufficialità non è ancora arrivata perché bisogna attendere il riconoscimento della vittima da parte dei genitori. La salma è attualmente conservata all’Istituto di medicina legale e non sarebbe in buone condizioni; l’autopsia stabilirà con precisione le cause del decesso.
Gli inquirenti hanno già una ipotesi. Secondo la ricostruzione fatta grazie alle telecamere di videosorveglianza di un’azienda della zona, la ragazza sarebbe morta investita da un treno mentre rincorreva o tentava di recuperare la borsetta e il telefono che gli erano stati scippati durante un’aggressione avvenuta nei pressi dell’Ufficio Immigrazione. Anche la sua ultima telefonata, effettuata alla compagna di stanza sua connazionale, confermerebbe la versione del furto: “Aiuto, mi stanno aggredendo”, avrebbe detto Yao all’amica. Sono state le sue ultime parole prima che cadesse la linea e che la sua vita venisse stroncata da un treno in corsa.