Obiettivo: stagione 2020-2021. Questa la time line fissata da Umberto Gandini, amministratore delegato dell’Associazione sportiva Roma per la realizzazione del nuovo impianto sportivo di Tor di Valle. Intervenendo ai microfoni di “Radio anch’io sport”, il dirigente giallorosso ha reso noti gli ultimi sviluppi in merito alla travagliata vicenda dello stadio della Roma, con il progetto ancora in attesa del via libera per l’avvio della costruzione: “Questa settimana si riunisce la conferenza dei servizi – ha spiegato Gandini – e ha massimo 90 giorni di tempo per dare il proprio parere”. Massimo un trimestre, dunque, al termine del quale dovrebbe essere noto qualche dettaglio in più sul futuro terreno di gioco della Capitale.
Gandini: “Speriamo di avere prima l’autorizzazione”
Secondo Gandini “la conferenza dei servizi dovrebbe portare al parere definitivo di tutte le componenti locali interessate, per poi cominciare la parte più importante,scavare e mettere la prima pietra”. L’augurio dell’ad (e della società tutta) è che “si riesca ad avere prima l’autorizzazione per cominciare a lavorare al progetto già dall’anno prossimo”, con il traguardo dell’inaugurazione che, a quel punto, verrebbe fissato alla stagione calcistica 2020-2021 per quasi tre anni di lavori. Nei mesi scorsi, il progetto è stato fortemente ridimensionato, specie nelle cubature di cemento necessarie alla sua realizzazione (inizialmente 600mila metri cubi). Circostanza che, di conferenza in conferenza, ha posticipato sensibilmente i tempi a causa “dei numerosi pareri negativi delle varie parti in causa”, come spiegato da Daniel Modigliani, consigliere dell’Istituto nazionale di urbanistica per il Lazio.
Pressing Roma
E’ noto come il capitolo stadio sia al centro della presidenza della cordata americana guidata da James Pallotta, primo sostenitore del progetto sul quale ha convogliato gran parte dei suoi sforzi al timone della società. L’intesa sulla riduzione delle cubature di cemento e sulla rivisitazione di alcune opere pubbliche correlate al progetto (ponti e torri in primis) sembrerebbe aver creato i presupposti necessariall’avvio dei lavori che, però, dovranno necessariamente passare dal vaglio della nuova conferenza dei servizi.