Roma, fuggono gli sponsor del Capodanno: niente concertone

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La città di Roma vivrà un Capodanno minore. A partire dal tradizionale concertone: la notte di San Silvestro, infatti, nessun artista salirà sul palco del Circo Massimo. Infatti, i recenti avvenimenti che hanno coinvolto la giunta Raggi, hanno indotto gli sponsor a ritirarsi. Chi intendeva investire nella festa del 31 dicembre, che si sarebbe dovuta tenere tra il Circo Massimo e l’area archeologica, coprendone le spese, ha deciso di fare un passo indietro. L’accordo è saltato ieri nonostante sia stata tentata una trattativa tra il Dipartimento alla Cultura del Comune di Roma e i partner che avevano aderito alla manifestazione.

L’assessorato alla Cultura ha comunque annunciato una serie di iniziative in programma per la mattinata del 1 gennaio, organizzata sui ponti e del centro. Tuttavia, le istituzioni capitoline stanno lavorando ad un “piano b”, così da avere il tradizionale brindisi di San Silvestro, a cui i romani e i turisti tengono particolarmente, con costi limitati.

Inoltre, il Campidoglio ha vietato i tradizionali “botti” dal 29 dicembre fino alla mezzanotte del primo gennaio. “Nel territorio di Roma capitale è disposto il divieto assoluto di usare materiale esplodente, fuochi artificiali, petardi, botti, razzi e altri simili artifici pirotecnici e in genere artifici contenenti miscele detonanti ed esplodenti“, si legge nell’ordinanza firmata dal sindaco, Virginia Raggi. Lo scorso anno, il commissario Tronca limitò il divieto esclusivamente nell’area di Circo Massimo, dove c’era stato il concerto di fine anno.

La scelta di vietare i botti e il fallimento della trattativa dell’organizzazione del tradizionale spettacolo di fine anno, ha scatenato le reazioni degli esponenti delle altre forze politiche. “Il primo concertone dell’amministrazione Cinquestelle è fallito. Quello che doveva essere il nuovo modello di evento di San Silvestro, con un bando pubblico che prevedeva iniziative auto-finanziate al Circo Massimo e ai Fori Imperiali, si è rivelato un flop. Nessuno ha accettato, gli operatori del settore si sono dileguati, gli sponsor hanno dirottato le risorse altrove”, sottolinea il deputato del Pd, Michele Anzaldi.

“Il meccanismo studiato dalla giunta Raggi, con la richiesta preventiva di sponsorizzazioni già a disposizione prima ancora di conoscere il profilo degli eventi, si è trasformato in un boomerang. Doveva essere la dimostrazione del nuovo modo di amministrare dei 5 Stelle nella Capitale, è diventato un fallimento. Roma, unica Capitale europea – spiega Anzaldi – e unica grande città italiana, non avrà alcun evento organizzato per la notte di Capodanno. Le famiglie, i giovani, i turisti, almeno quelli che hanno prenotato per Roma pur senza alcuna offerta culturale specifica, dovranno organizzarsi da soli”.

“E se l’ambizione della trasparenza è venuta meno col bando per il Concertone – continua Anzaldi – resta l’oscurità delle assegnazioni dirette per i microeventi, djset e concerti sui ponti, che ci saranno il Primo gennaio. Un ritorno al passato remoto, un cambiamento sì, ma in peggio. Alla fine il costo di questi eventi è comunque molto alto, probabilmente diverse centinaia di migliaia di euro, ma su questi soldi non c’è alcuna chiarezza, perché le assegnazioni sono già state fatte senza bandi”.

“A questo punto, per permettere ai romani e ai consiglieri comunali una valutazione obiettiva e trasparente del suo operato, l’Amministrazione proceda all’immediata pubblicazione dei costi evento per evento, con le relative ditte beneficiarie e i singoli importi”, conclude Anzaldi.