Non furono poche le polemiche, e i ricorsi, che accompagnarono l'introduzione a Milano di “Area C”, la ztl allargata che abbraccia l'intera circonvallazione interna. Un modello mutuato da altre metropoli – Londra in testa – che punta a ridurre drasticamente il traffico privato nel centro storico, stabilendo un pedaggio per chi voglia accedervi in automobile.
A Milano
A muovere critiche furono soprattutto residenti ed esercenti del centro, non esenti dal pagamento, sia pur in formato ridotto e con l'ulteriore concessione di un tot di ticket gratuiti ogni anno. Le lamentele si tradussero in una serie di ricorsi al Tar e portarono alla sospensione della misura da parte del Consiglio di Stato. La riattivazione avvenne diversi mesi dopo. Un primo bilancio, a 6 anni dall'introduzione, segna un successo a metà: da una parte l'operazione di scoraggiamento del traffico privato ha funzionato, dall'altro il tasso di polveri sottili resta elevato, oltrepassando spesso e volentieri la soglia di guardia.
Nella Capitale
A Roma, di Congestion Charge (questo il nome della misura) si era cominciato a parlare già ai tempi della Giunta Marino. L'”Area C” capitolina, nelle intenzioni dell'allora assessore alla Mobilità Guido Improta, doveva estendersi per l'intera zona compresa all'interno dell'Anello ferroviario, molto più vasta dell'attuale ztl “Centro storico”. Il progetto, inserito nel Piano generale del traffico urbano approvato nel 2015, è rimasto però nel cassetto. Rispolverato dall'amministrazione Raggi, potrebbe tradursi in realtà nel giro di due anni.
Road map
Questo, per lo meno, è l'auspicio del presidente della commissione Mobilità, Enrico Stefàno, dopo che ieri l'Assemblea capitolina ha approvato le linee guida della misura. I due anni serviranno non solo al confronto con gli stakholder (dai commercianti, ai residenti, ai professionisti che operano all'interno dell'area) ma anche alla valutazione sul raggiungimento di adeguati livelli di servizio del trasporto pubblico locale, oltre che a stabilire modalità ed entità del pagamento da versare per accedere all'area definita Ztl Vam (circa 30 chilometri quadrati), leggermente più piccola dell'Anello ferroviario. “Seppure sia previsto un pedaggio per entrare nelle aree più centrali della nostra città, ci saranno tanti bonus e incentivi per evitare di pagare – ha spiegato Stpfàno -. Saranno escluse ad esempio le due ruote, i veicoli elettrici e ibridi, quelli con più di tre occupanti. Ogni cittadino avrà comunque a disposizione una serie di accessi gratuiti oltre i quali scatterà il pagamento”.