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Riparazioni a rilento, la Raggi apre un'inchiesta

Le “toppe” messe a mo' di “patchwork” sulla disastrata rete stradale di Roma sono evidentemente insufficienti e gli automobilisti sono costretti a fare lo slalom tra le buche vecchie e nuove, come quella che si è aperta questa mattina su via Flaminia mandando in tilt il traffico nel quadrante Nord o quelle sulla Salaria di un paio di giorni fa che hanno causato danni a una cinquantina di auto.

I lavori promessi vanno avanti con una lentezza esasperante. Motore avanti piano, quasi indietro. Anche la sindaca Virginia Raggi sembra ormai aver perso la pazienza e ha disposto l'apertura di un'inchiesta interna per accertare il motivo degli evidenti ritardi delle gare per i lavori stradali, ovvero per riparare le circa 50.000 buche censite dal Comune.

La sindaca vuole verificare perché sia difficile trovare dirigenti e funzionari comunali disponibili a comporre le commissioni per aggiudicare le gare. “Chi ha sbagliato deve pagare, è finita la pazienza, voglio una risposta da dare ai cittadini. Voglio sapere perché le commissioni non si riuniscono” avrebbe tuonato la sindaca.

Il 30 marzo Raggi aveva annunciato su Facebook l'entrata in funzione della “macchina tappabuche“, un macchinario appositamente noleggiato in grado di riempire le buche piccole e profonde causate dalla neve e dalla pioggia dei mesi scorsi. Il piano dell'amministrazione prevedeva un intervento di circa 17 milioni di euro e un mese per gli interventi più urgenti.

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