Per evitare di ripiombare nell’emergenza rifiuti e in attesa che la differenziata diventi operativa in tutta la città Roma ha bisogno di una discarica. Ne è convinta l’assessora all’Ambiente, Paola Muraro, che però non è in grado di dire dove sorgerà il sito. Prima bisogna infatti “capire la volumetria”. Proprio su questo, ha spiegato a margine degli stati generali del verde, spiega di essere “in attesa di verificare a che punto è la raccolta differenziata, perché il monitoraggio è arrivato alla conclusione. Abbiamo delle difficoltà sulla raccolta differenziata dovuto ai vari appalti che si sono susseguiti in questi mesi e dobbiamo mettere mano anche su questi”.
La Capitale, ha detto, fa i conti con una “gestione miope fatta per anni, dovuta alla chiusura della discarica di Malagrotta. Quando sono diventata assessore mi sono ritrovata di fronte una marea di problemi, Roma ne ha tanti. Ma la sostenibilità ambientale ha fatto da traino, ho dovuto far capire ai miei colleghi che il mio assessorato va a mettere lo zampino nei loro, in modo dirompente”. Muraro ha lamentato una mancanza di “cultura ambientale a partire dalle scuole. Non ci fermiamo allo smaltimento rifiuti, per fare impianti serve tempo mentre la prevenzione si può fare subito e le scuole purtroppo non fanno differenziata, se non in modo autonomo”. Per l’assessora bisogna dunque “cambiare la cultura ambientale dei cittadini romani, che scontano un ritardo ventennale voluto dalla politica, non da loro”.
E per fugare subito dubbi e polemiche ha chiarito: “Non ho alcuna intenzione di riaprire Malagrotta. Doveva essere chiusa già nel 2008, ma ciò è avvenuto solo nel 2013 a causa di continue proroghe. E successivamente la politica non è mai riuscita a trovare un’alternativa, perché ha sempre preferito perseguire gli obiettivi di Cerroni. E, così, oggi ci troviamo a ereditare tutti questi problemi”.