Tiene banco l’argomento Stadio della Roma sui tavoli del Campidoglio, nel “day-after” delle dimissioni irrevocabili di Paolo Berdini, ormai ex assessore all’Urbanistica e protagonista dell’ultimo caso mediatico capitolino, nonché della querelle legata alla realizzazione del futuro impianto sportivo della squadra romana: “Non ci sarà assolutamente nessuna colata di cemento – ha precisato Virginia Raggi -. Anzi, francamente mi dispiace molto che, come al solito, alcuni giornali abbiano inventato verità che non esistono. Non c’è alcun accordo. Stiamo ovviamente lavorando per capire se sia possibile trovare una via di mezzo”. Un argomento, questo, senz’altro d’attualità ma non certo l’unico a occupare il programma amministrativo della giunta, come rimarcato dalla stessa Raggi: “Abbiamo moltissimi dossier aperti. Quello sullo stadio è uno dei tanti: abbiamo i piani di zona, i toponimi, le affrancazioni. Sono tante cose sulle quali bisogna lavorare in maniera costante e quotidiana”.
Armonizzare il progetto stadio
Stando alle parole della sindaca, dunque, non ci sarebbe ancora un’intesa fra Comune e progettisti, mentre nella giornata del 14 febbraio si era parlato di una convergenza delle parti sulla riduzione delle cubature di cemento (circa il 25% in meno di quanto previsto dal piano originario): “E’ un progetto che è partito dalla consiliatura precedente, quindi stiamo facendo tutto il possibile per armonizzarlo con la nostra visione”. Certamente, vista l’urgenza di altre pratiche e la necessaria ricerca di un sostituto dell’assessore dimissionario (con deleghe momentaneamente assunte dalla stessa Raggi), notizie sicuramente più precise arriveranno dall’assemblea prevista il prossimo 3 marzo, termine ultimo per stabilire se la cosa si farà o meno. E, a proposito del nome del prossimo amministratore all’Urbanistica, la sindaca non si sbilancia, limitandosi a specificare come stiano “lavorando per trovare un sostituto che parli di meno e lavori di più”.
I poteri forti
Raggi ha commentato anche le recenti parole riferite dall’ex assessore all’Ambiente, Paola Muraro (dimessa lo scorso dicembre dopo aver ricevuto un’informazione di garanzia), al quotidiano “LaStampa”, con le quali sottolineava come il futuro della sindaca potrebbe essere inficiato da “un gruppo trasversale di affaristi dentro e fuori il Movimento. L’ho capito dall’interno”. Alla domanda dei cronisti in merito alla questione, Raggi non si è soffermata, sostenendo come “adesso lavoreremo per capire quali sono questi poteri forti. Poi se ci dovesse essere qualcosa di nuovo me lo farete sapere”.