Razionare o non razionare: la sfida della prevenzione del problema siccità si giocherà tutta sul meteo che nei prossimi giorni interesserà la Capitale. Il ritorno delle piogge nei cieli di Roma, infatti, non si è rivelato finora sufficiente per accantonare le misure previste da Acea, in accordo con il Comune, per ridurre al minimo il rischio di ritrovarsi a secco d’acqua. Prima fra tutte, il razionamento idrico nelle ore notturne, con pressione dell’acqua diminuita in 90 zone della città. Un provvedimento concordato nei giorni scorsi, quando ancora il rischio legato al caldo era piuttosto elevato. Con la prospettiva di altre “bombe d’acqua” su Roma, però, il piano è stato sospeso, in attesa di capire se sia ancora o meno necessaria la sua attuazione.
Nuove piogge, vecchi problemi
Sulla riduzione della pressione d’acqua nelle ore notturne si deciderà nelle prossime ore. Intanto, l’arrivo degli acquazzoni ha già iniziato a causare disagi nella Capitale, andata in tilt dopo le precipitazioni di sabato sera. Un temporale improvviso e violento che ha costretto il traffico a pesanti congestioni soprattutto nelle zone centrali ma causando intoppi alla viabilità anche in periferia. Problemi non nuovi che, con l’arrivo della stagione piovosa, potrebbero tornare a ripresentarsi in tutte le loro sfaccettature. Il nodo è sempre lo stesso: l’otturazione dei tombini e la difficoltà di drenaggio nelle strade della Capitale, aggravata dalla forte intensità delle precipitazioni che, negli ultimi anni, hanno assunto sempre più l’aspetto di bombe d’acqua che di normali piogge.
Manutenzioni in vista
Con l’autunno in arrivo, per ovviare al rischio allagamenti, il 28 agosto si è riunita a Palazzo senatorio la Commissione ambiente, discutendo di “interventi importanti di cui si terrà certamente conto nel prossimo bilancio e che saranno individuati in base alle esigenze di ogni territorio”. Questo, almeno, quanto affermato dal capogruppo M5S in Campidoglio, Paolo Ferrara, riferendosi alle manutenzioni da effettuare su strutture in situazione di criticità legate al maltempo, come le caditoie, i tombini e, soprattutto, la rete fognaria, vero punto focale della questione. Va da sé che le prime piogge, dopo tre mesi a secco, non possono rappresentare un deterrente sufficiente a sopperire alla recente ondata di siccità. I vecchi problemi, però, li ha ripresentati immediatamente.