Con 27 voti favorevoli, tutti dalla maggioranza del Movimento 5 Stelle, 6 contrari e nessun astenuto, l'Assemblea capitolina ha approvato la delibera che dà mandato al rappresentante del Campidoglio nel cda di Atac per esprimere parere favorevole a presentare il piano per il concordato preventivo in continuità.
Il voto
Il Pd non ha partecipato alla votazione, contrari Fratelli d'Italia e Sinistra per Roma di Stefano Fassina. L'azienda partecipata di trasporto, 100% di proprietà del Campidoglio, dovrà presentare il documento entro il 26 gennaio presso la sezione fallimentare del Tribunale di Roma. Alla votazione finale era presente in Aula anche la sindaca di Roma Virginia Raggi. La delibera approvata autorizza anche il regolamento degli strumenti finanziari previsti per il percorso del concordato. Una volta depositato il piano, il Tribunale dovrà sottoporlo all'assemblea dei creditori. L'Atac è in rosso per circa 1,3 miliardi di euro e sarà chiamata ad esprimersi a riguardo. Un percorso che, per casi analoghi, ha richiesto circa un anno prima di ottenere il via libera definitivo.
Il piano
Tra i capisaldi del piano, ha spiegato l'assessore capitolino alle Partecipate, Alessandro Gennaro, “c'è l'incremento della percorrenza chilometrica, l'aumento della qualità del servizio, il miglioramento del rapporto con l'utenza, l'incremento dell'efficienza interna e un nuovo rapporto con i dipendenti, assieme al prolungamento della durata del servizio e alla rimodulazione della turnazione”. Questi elementi, ha aggiunto, “sono stati declinati in termini di proiezione economica e finanziaria della società e sono quelli su cui si fonda il risanamento dell'Atac. Nel piano investimenti c'è il rinnovo del parco mezzi grazie alla variazione di bilancio del Campidoglio, l'ottimizzazione delle attività logistiche e la riorganizzazione degli aspetti organizzativi della società, funzionali all'efficientamento dei processi operativi e gestionali e quindi anche a una corretta dinamica finanziaria dei cicli operativi”. L'assessore nel corso della sua relazione ha sottolineato che “il dispositivo autorizza l'alienazione degli immobili non strumentali, ribadendo che ciò dovrebbe avvenire nel rispetto delle previsioni della delibera di Assemblea capitolina 39/2011 che fissa le coordinate per la massima valorizzazione degli immobili, che verrà utilizzata a sostegno della proposta concordataria“. Poi ha concluso: “Gli strumenti finanziari partecipativi si inseriscono pienamente nella proposta concordataria per garantire ai creditori chirografari la massima soddisfazione del credito, fino al 100%. Sono un elemento rafforzativo della proposta confezionata da Atac”.