Oltre 18mila ricorsi in pochi mesi. Un numero che – lungi dall’essere completo – sta ingolfando l’ufficio contravvenzioni capitolino. “E’ insostenibile poterli lavorare, siamo 10 dipendenti. Rischiamo di non farcela” ha detto uno degli impiegati comunali.
La vicenda
Il “pasticcio di via del Portonaccio” è iniziato lo scorso 2 maggio a causa del ripristino di una corsia adibita a preferenziale della quale non si è accorto nessuno perchè, a detta dei residenti, la “segnaletica era insufficiente se non proprio mancante”.
La segnaletica che era stata inizialmente predisposta all’imbocco della restituita corsia gialla di via di Portonaccio, ma è risultata talmente poco visibile che migliaia di cittadini avevano continuato a transitare regolarmente ed erano stati multati (anche più volte) senza nemmeno rendersene conto.
Fino a quando le multe non sono state recapitate e hanno scatenato un’ondata di proteste che è aumentata di giorno in giorno. Tanto da far annegare (tra le carte dei ricorsi) anche l’ufficio contravvenzioni.