Monumenti a rischio, la diatriba tra governo e Comune. Bergamo: “Impensabili i tornelli”

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Multe più salate, controlli più intensi, vigilanza costante, sensibilizzazione maggiore: la ricetta del Comune contro il maltrattamento dei monumenti capitolini è semplice. Ma di tornelli e cose simili, l’amministrazione a cinque stelle non vuole sentirne parlare: “La soluzione non sta nei tornelli – spiega il vicesindaco e assessore alla Cultura, Luca Bergamo – sta in una diversa impostazione delle politiche culturali e turistiche. I tornelli, i cancelli sono una cosa impensabile in luoghi dell’aggregazione e sono impraticabili…”. Cosa serve allora per proteggere i luoghi e le costruzioni simbolo della Città eterna dall’orda del turismo di massa? “Adottare una nuova visione del turismo”. Il che, tradotto, significa rafforzare le misure di sorveglianza e adottare pene più severe. Può bastare?

L’attacco

E’ quello che spera il vicesindaco che, proseguendo sulla sua linea, ribadisce che “metteremo multe più salate, faremo più sensibilizzazione” ma che “il prevedibile aumento di turisti in arrivo dall’oriente ci chiama… a una diversa visione del patrimonio culturale e della sua integrazione nella vita civile”. A ogni modo, al di là di ogni strategia di preservazione, la dissonanza fra linea comunale e governativa resta ancora fortissima. E la diatriba sui tornelli non è che l’ultimo capitolo di un disaccordo pressoché totale, dal biglietto d’ingresso al Pantheon alla zona archeologica del Colosseo: “In tutto ciò che fa il ministero? Suggerisce di mettere tornelli (o cose simili) ma, ci dice, ‘spetta ai Comuni decidere’. In parallelo decide però del destino di interi pezzi di città con scelte unilaterali, come nel caso dell’istituzione del parco archeologico del Colosseo e dei Fori, che risponde agli stessi criteri che generano il turismo mordi e fuggi che assale i monumenti di pregio”.

Franceschini: “Tutelare questi luoghi fragili”

Da Palazzo Chigi, tuttavia, non sembrano arrivare segnali di avvicinamento concreto: “So che diversi comuni in Italia stanno lavorando per trovare soluzioni a garanzia della bellezza delle nostre piazza e dei nostri monumenti – ha detto il ministro ai Beni culturali, Dario Franceschini -. Alcuni luoghi sono già sovraffollati e la crescita del turismo internazionale che ci attendiamo per i prossimi anni deve portare le amministrazioni locali a trovare la tutela di questi luoghi splendidi e per questo molto fragili”. Il che, sembrerebbe significare che l’adozione di misure di canalizzazione dei flussi turistici potrebbe risultare una soluzione adeguata. Non la pensa così, però, la controparte amministrativa dell’Urbe la quale, sulla questione dell’area archeologica dell’Anfiteatro Flavio, aveva già presentato ricorso al Tar in quanto, con il rinnovamento nella gestione della zona monumentale, il Comune di Roma ne sarebbe rimasto escluso. La sindaca Raggi aveva parlato di “mancanza di concertazione tra Governo e amministrazione”, uno scenario che, al di là del Colosseo, sembra palesarsi su quasi ogni punto sensibile della Capitale: “Provate solo a immaginare – ha detto ancora Bergamo – l’effetto nelle vie circostanti di tornelli messi a Fontana di Trevi o piazza del Pantheon”.

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