Sono considerati eroi. Con questo appellativo, infatti, vengono chiamati ogni qual volta prestino la loro competenza e la loro volontà al servizio di persone in difficoltà, molto spesso mettendo a repentaglio la propria vita pur di salvarne altre. Ora, però, la gratificazione morale del loro impegno non può più bastare e i membri dei Vigili del fuoco scendono in piazza, davanti la sede della Camera dei Deputati, a Montecitorio, per manifestare il loro malcontento, avendo riscontrato una ormai cronica disparità di trattamento nelle retribuzioni rispetto agli altri corpi statali. Ad affiancare nella protesta le migliaia di pompieri in divisa, provenienti da tutta Italia, il sindacato Co.na.po, organizzatore della manifestazione: “Ci aspettiamo la solidarietà e il sostegno del Governo – hanno spiegato dal sindacato -. Non stiamo chiedendo privilegi ma di risolvere una volta per tutte il problema della parità di trattamento. E invece siamo pagati con 300 euro in meno al mese rispetto alle già sottopagate forze di polizia. Eppure siamo dello stesso ministero dell’interno”.
La protesta
Nella giornata del 15 febbraio, un’altra imponente manifestazione ha avuto luogo a Bari, organizzata dalla sigla sindacale Usb. A fomentare la protesta, assieme alla suddetta disparità di trattamento economico, le problematiche di organico e, non ultima, la manovra di ripartizione delle risorse aggiuntive, distribuite anche a chi non fa parte del corpo: “Il ministro Minniti ha detto di voler destinare ai Vigili del Fuoco 50 mila euro, compresi all’interno del decreto Madia… Questi però, già insufficienti al pareggiamento della situazione, dovranno anche essere divisi con il personale del corpo che non è vigile del fuoco, il quale svolge solo servizi amministrativi, andando di conseguenza a percepire degli aumenti superiori alla media dei loro omologhi del pubblico impiego. Questo ritarda ulteriormente il processo di equiparazione agli altri corpi del personale operativo, il quale continua a restare sottopagato”.
“Lo Stato dov’è?”
Alla base della diversità nell’elargizione delle retribuzioni, il mancato inquadramento dei Vigili del fuoco all’interno del comparto di sicurezza, circostanza che fa oscillare la differenza di retribuzione tra i 300 e i 1000 euro al mese. E allora, ecco che la piazza del Parlamento si popola di migliaia di manifestanti, concordi nel ritenere questa situazione come “un affronto” e un’ingiustizia, nei confronti di chi è sempre in prima linea: “Ci chiamano eroi ma abbiamo stipendi da fame”, gridano all’unisono. E, mentre il corteo avanza, i cartelli di dissenso campeggiano fra la folla, riportando il malcontento e le istanze degli eroi dei nostri giorni: “Noi ci siamo… lo Stato dov’è?”.
Foto: PiacenzaSera