Alfio Marchini è sempre più al centro delle polemiche per aver detto di non voler celebrare matrimoni gay laddove venisse eletto sindaco proprio mentre in Parlamento sta per approvare la legge sulle unioni civili. La prima a scagliarsi contro il candidato sindaco sostenuto da Forza Italia e Ap è stata Maria Elena Boschi. “Ogni sindaco è chiamato ad applicare la legge – ha detto la ministra – se il Parlamento domani deciderà di approvare la legge sulle unioni civili, mi auguro che i sindaci, primi cittadini, diano il buon esempio e rispettino la legge”.
Polemica anche Monica Cirinnà, autrice del ddl che nelle prossime ore sarà votato a Montecitorio. “Quando ti proclamano sindaco giuri sulla Costituzione – ha spiegato – . Non puoi fare il sindaco fuorilegge. Esiste l’articolo 328 del codice penale sull’omissione degli atti d’ufficio”. Se le unioni civili diventeranno legge dello Stato, ha aggiunto a Repubblica la senatrice del Pd, “il primo cittadino di Roma sarà chiamato a celebrarle esattamente come i matrimoni”. Secondo Cirinnà quello di Marchini è “un calcolo elettorale bieco, basso, e persino politicamente sbagliato. Davvero mi sorprende Marchini. Per blandire i partiti che lo appoggiano è costretto a fare dichiarazioni omofobe! Che tristezza!”.
Intanto Marchini ha smentito di aver incontrato Papa Francesco nei giorni scorsi insieme a Gaetano Quagliariello. “La ricostruzione fatta dal quotidiano ‘La Stampa’ secondo cui tre giorni fa avrei incontrato il Santo Padre accompagnato dal senatore Quagliariello è falsa e destituita di ogni fondamento – ha chiarito in una nota -. Sarebbe cosa saggia e seria verificare prima di scrivere tali fesserie”.