“Noi non avevamo mai avuto una richiesta di denaro da parte degli esponenti del Pd, che era il mio partito ma con Marino sindaco inizia il mercimonio”. Lo ha detto l’ex “ras” delle cooperative romane Salvatore Buzzi nel corso di dichiarazioni spontanee al processo Mafia Capitale che lo vede imputato di associazione a delinquere di stampo mafioso. “Non si poteva andare in consiglio comunale – ha proseguito – che tutti ti chiedevano qualcosa, uno è arrivato a chiedermi di assumere l’amante dell’avvocato. Era una politica bulimica e corrotta, erano coinvolti tutti, capigruppo e presidenti di commissione”. Per Buzzi con “Alemanno, almeno per quanto riguarda la mia coop, il sistema era legato esclusivamente ad alcuni settori e ad alcune persone ma con Marino sindaco esplode”.
L’ex presidente della “29 Giugno” ha raccontato che il sistema corruttivo è nato “con il Giubileo del 2000”. Per il Ras delle coop romane, questo sistema “non è iniziato con Alemanno o con Marino sindaco di Roma” ma nel 2000 “quando sono state eliminate le procedure e sono partite tutte le procedure negoziali: con Alemanno abbiamo l’88% di procedure negoziali e con Marino abbiamo la stessa percentuale”.
In questa inchiesta, e per quanto riguarda i politici del Pd, ha spiegato, “sono stati arrestati solo quelli che facevano parte di una certa area politica, quella di Bersani. L’area che non è stata colpita è quella che fa riferimento al presidente Renzi”. Il ras delle cooperative in collegamento video da Tolmezzo, dove si trova detenuto, ha aggiunto: “non dico che Renzi c’entri ma dico che casualmente c’è stata una discriminazione di questo tipo tra i politici”. Buzzi ha sostenuto di aver “riempito 500 pagine di verbali ma non sono stato creduto. In questa inchiesta tanti politici sono stati arrestati ma tanti non sono stati nemmeno inquisiti”.