La vicenda di Norma Maria Moreira da Silva, clochard 49enne uccisa in un sottopasso di Piazza della Croce Rossa, ha inorridito l'opinione pubblica nazionale puntando, in modo repentino, i riflettori della stampa italiana sulle condizioni di degrado che, in modo piuttosto frequente, ĆØ possibile riscontrare nelle zone centrali dell'Urbe. Un mondo di povertĆ che si palesa sovente nei pressi delle grandi stazioni ferroviarie, dove nelle notti di ogni stagione si possono notare senzatetto intenti a riposare sotto le tettoie, a stretto contatto con viaggiatori e passanti. Ma questa realtĆ di emarginazione e disagio sociale che emerge lungo i loggiati di Termini, non ĆØ che una fra le piĆ¹ visibili e fra le piĆ¹ note che si manifestano nel territorio urbano della Capitale italiana. Il caso di Norma Maria ha aperto all'attenzione dei media le porte del mondo sottorreneo dei clochard 'romani', indotti a rifugiarsi nei sottopassi come quello che ha fatto da tragica scenografia alla fine della 49enne per sfuggire al freddo e alla pioggia, impiegando quei corridoi di collegamento come ricoveri notturni.
Interventi urgenti
Situazioni di povertĆ assoluta che, indubbiamente, costringono a una riflessione su quali e quante misure di emergenzaĀ possano essere adottate per porvi un limite e, al contempo, tentare di scongiurare il rischio di casi come quello di Piazza delle Croce Rossa. PiĆ¹ sistemi di sicurezzaĀ certamente (pattugliamenti, videcamere) ma quello che ĆØ davvero urgente ĆØ una presa di coscienza collettiva su una realtĆ con la quale i cittadini romani hanno da anni imparato a confrontarsi.Ā L'omicidio di Norma Maria, per il quale ĆØ stato fermato un uomo che ha ammesso di averla solo schiaffeggiata, non ĆØ stata peraltro l'unica morte registrata in contesti e scenari simili negli ultimi anni. E nemmeno la presunta violenza sessuale subita dalla donna prima di essere uccisa, della quale il fermato si ĆØ detto non colpevole, sarebbe (in caso fosse confermato dai rilevamenti scientifici) un caso isolato: fece scalpore, nel mese di settembre, l'abuso subito da un'altra clochard, di origini tedesche, nel parco di Villa Borghese, altro contesto dove, calato il sole, povertĆ e degrado si mescolano creando un'immagine del tutto diversa di uno dei luoghi piĆ¹ frequentati della Capitale, da turisti come dagli stessi cittadini.
L'emergenza freddo
La difficile realtĆ dei senzatetto, con l'arrivo del nuovo inverno, torna nuovamente a manifestarsi in tutta la sua gravitĆ , alzando l'asticella del rischio ben oltre la soglia sostenibile. In molti, da associazioni umanitarie alla Croce Rossa, passando per l'amministrazione locale, hanno cercato e cercano di offrire soluzioni, magari un po' di assistenza. Certamente, a ogni avvicendamento fra l'autunno e la stagione fredda, il mondo dei dimenticati torna puntualmente a occupare parte della cronaca, troppe volte con contorni drammatici: “Sappiamo che non ĆØ facile – aveva detto al 'Messaggero'Ā Debora Diodati, Presidente della Croce Rossa di Roma, dopo il ritrovamento del corpo senza vita di una donna, uccisa dalle fiamme divampate nel suo rifugio di fortuna a Torvaianica –Ā ma non puĆ² piĆ¹ essere impossibile. E non prepariamoci a vivere l'approssimarsi dell'inverno come l'ennesima emergenza freddo”.