Nel solo settore della moda, dal 2014 al 2019, periodo di maggior crisi economica, l'export romano è cresciuto del 66%. I mercati sono Stati Uniti, Hong Kong, Giappone e Cina.
Iscrizioni in aumento
Nel 2019 il Lazio è la prima regione italiana per aumento del numero di imprese registrando una crescita di 9.206 attività. Gradino più alto tra le regioni italiane anche per il tasso di crescita (+1,4%), un valore oltre tre volte superiore alla media nazionale (+0,44%) e unica regione italiana che supera l'1%., secondo i dati diffusi da Unioncamere-Movimprese sulla natalità e mortalità delle imprese italiane nel 2019. Sono 662.514 le imprese registrate al 31 dicembre 2019 nel Lazio, pari al 10,9% del totale delle imprese italiane. Nel 2019 le iscrizioni sono state 39.952 e le cessazioni 30.746 con un saldo positivo di 9.206 imprese. Il Lazio vanta il miglior tasso di crescita italiano, seguito da Campania e Trentino Alto Adige.
Saldo totale
Il tasso di crescita delle imprese nel Lazio, nel 2019, è stato pari all’1,40% rispetto a una media italiana dello 0,44%. Tutte le province del Lazio registrano un valore positivo e superiore alla media nazionale (+0,44%), con Roma capofila in Italia come saldo totale, tra iscrizioni e cessazioni: +8.095. Nel 2019, nel dettaglio, la crescita del numero delle imprese è stata del +0,63% a Frosinone (302 imprese in più), del +0,78% a Latina (451 imprese in più), del +1,24% a Rieti (189 imprese in più), del +0,45% a Viterbo (169 imprese in più), con Roma che ha registrato un +1,62%, il terzo tasso di crescita più alto tra le varie province italiane (dopo Bolzano e Milano). “I dati diffusi nel report di Unioncamere/Infocamere – sottolinea il presidente di Unioncamere Lazio, Lorenzo Tagliavanti – confermano la nostra regione prima per dinamicità imprenditoriale“.
Fuori dalla crisi
“Tutte le province del Lazio registrano una crescita del numero delle imprese positiva e superiore alla media nazionale- prosegue Tagliavanti-. Dati sicuramente confortanti e da consolidare, ma non bisogna dimenticare che il sistema economico regionale e di Roma, in particolare, è stato colpito duramente dalla crisi. Una crisi lunga e pesante che non ha bloccato l’aumento del numero di lavoratori e delle imprese, ma ha impedito finora un percorso di vera rinascita economica generando una crescita imprenditoriale e occupazionale a basso valore, con un impatto negativo sul versante della qualità del lavoro e della sua capacità di produrre reddito. Su questo dobbiamo impegnarci senza pause”.