Il caso Muraro si trasforma in un vero e proprio conflitto istituzionale. L’assessora all’Ambiente di Roma Capitale ha, infatti, presentato querela per diffamazione nei confronti di Matteo Renzi per gli “indebiti accostamenti fatti con l’inchiesta su ‘Mafia Capitale‘”. L’atto è stato depositato a piazzale Clodio dall’avvocato Alessio Palladino, uno dei difensori di Muraro. La mia assistita – ha detto il penalista – si è posta da tempo a disposizione degli inquirenti, ma speculare sulla sua vita privata o rappresentare fatti non veri è solo indice, a nostro parere, di una azione diffamatoria”.
Lo scorso 2 ottobre, alla Scuola di formazione del Partito Democratico il premier aveva detto: “Pensate che avrebbero detto se Muraro fosse del Pd? In fondo la svolta della Raggi è dare la gestione dei rifiuti a un donna collegata totalmente a Mafia Capitale, a quelli che c’erano prima. La doppia morale dei 5 Stelle fa ridere i polli”.
Nel frattempo dalla Procura di Roma è arrivata la smentita che sia stato fissato al 12 ottobre il prossimo l’interrogatorio della Muraro. A piazzale Clodio si precisa, infatti, che l’atto istruttorio “non è stato predisposto, quindi non c’è una data fissata”, anche perchè a oggi non c’è stato neppure un contatto tra gli inquirenti e l’avvocato Riccardo Olivo, il nuovo difensore dell’ex consulente dell’Ama. La Muraro è indagata per reati ambientali ed abuso d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte irregolarità nella gestione e nello smaltimento dei rifiuti.