Due appartamenti dati alle fiamme a poche ore di distanza l’uno dall’altro a Roma per motivi a dir poco incredibili. Nel primo caso a innescare l’incendio è stata una lite tra condomini, nel secondo uno sfratto. Per fortuna tutto si e’ risolto senza conseguenze fisiche per le vittime (anzi in un caso il bersaglio non c’era), mentre invece l’autore di uno degli incendi ne ha fatto in parte le spese perché ha riportato serie ustioni alle gambe.
Lite pagata a caro prezzo
Il primo episodio è avvenuto nella notte tra sabato e domenica, in Circonvallazione Casilina, dove un pensionato romano di 62 anni, ha dato fuoco all’appartamento al piano superiore rispetto al proprio e dove abita una donna di 38 anni con la quale aveva litigato. Per fortuna, in quel momento la padrona di casa, che vive con una bambina, non era in casa. L’uomo e’ salito al piano superiore, ha cosparso di liquido infiammabile la porta di casa della “nemica” e ha dato fuoco. Una pattuglia di carabinieri della Stazione Roma Piazza Dante in transito ha notato il fumo ed è subito intervenuta facendo evacuare il palazzo, in attesa dei vigili del fuoco che hanno quindi spento le fiamme. Ingenti comunque i danni all’appartamento della donna. L’autore del folle gesto è stato subito arrestato. E’ stato trasportato in codice rosso al Policlinico Umberto I per le ustioni alle gambe che si è provocato mentre dava fuoco all’appartamento e ora si trova piantonato, in attesa di essere poi trasferito nella Casa Circondariale di Regina Coeli.
Vendetta per lo sfratto
Il secondo caso di ritorsione è avvenuto la scorsa notte in via Casilina Vecchia e ha visto protagonista un altro pensionato romano, questa volta di 69 anni, che ha prima dato fuoco al letto di casa sua e poi, una volta uscito in strada, si è autodenunciato ad una pattuglia di carabinieri della Compagnia Speciale che ha incontrato a piazza Re Di Roma. L’immediato intervento di altre pattuglie di militari del Nucleo radiomobile e del Nucleo operativo della Compagnia Piazza Dante ha consentito di evacuare lo stabile in attesa dell’arrivo dei vigili del fuoco che hanno spento le fiamme, per fortuna circoscritte alla camera da letto. Ma è stato davvero solo un caso che le fiamme non si siano propagate al resto della casa: l’uomo aveva infatti piazzato delle taniche di benzina ed altri materiali altamente infiammabili, oltre alla bombola del gas presente in cucina. I motivi del gesto sono da ricondurre al fatto che l’uomo ce l’aveva con la padrona di casa, in quanto a breve doveva essere sfrattato, ma anche con gran parte dei condomini del palazzo con i quali aveva litigato in passato. Anche per lui, quindi, l’arresto con l’accusa di incendio doloso.