Il liceo Virgilio è stato l'unico a rimanere aperto lunedì 29 e martedì 30 novembre nonostante l'ordinanza dell'amministrazione comunale che imponeva la chiusura delle scuole romane per il maltempo.
La protesta ciclica
L'istituto di via Giulia, infatti, da domenica scorsa è occupato da una parte degli studenti. Un'azione che il gruppo di giovani ha motivato sostenendo di voler protestare in questo modo contro il governo e i mancati investimenti nell'istruzione. Il Virgilio ha una lunga tradizione di occupazioni, di cui l'ultima avvenuta solo lo scorso anno e che aveva fatto discutere dopo la scoperta che vi si tenevano all'interno festini a base di alcool e droga. La protesta di questi giorni è stata organizzata dal Collettivo dopo l'assemblea d'istituto.
Gli studenti contrari
In realtà, la maggioranza degli studenti sembra non essere d'accordo: anche in riferimento alla discussione maturata durante l'incontro pubblico, gli stessi organizzatori hanno parlato di decisione “quasi unanime”. E sui social, il Collettivo ha ammesso: “Tutta la componente studentesca condivide il contenuto della protesta ma, come è normale che sia, vi sono opinioni contrastanti su come portarla avanti”. La voce degli studenti contrari a quest'occupazione, infatti, si sta facendo più forte. E' una contrarietà che pare emergere dalle assemblee stesse che si stanno tenendo nell'istituto. La soluzione dell'autogestione viene ritenuta più idonea da chi non condivide la linea scelta dal Collettivo.
L'amarezza del dirigente scolastico
Sul fronte dell'intervento della pubblica sicurezza, intanto, il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Gildo de Angelis ha rilasciato un'intervista ad “Il Messaggero” in cui ha chiesto che le forze dell'ordine identifichino gli occupanti e procedano a sgomberare il liceo. Il dirigente scolastico ha anche spiegato come l'occupazione sia opera di una sparuta minoranza: “Sono sempre in 20 ad occupare e a trascinare gli altri per fare i festini la sera. Io spero che stavolta non facciano più entrare nessun esterno. Mi auguro anche che le mamme non vadano lì a portare lasagne e bottiglie di champagne come avvenuto in passato“.