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Il minisindaco Paolo Pace si è dimesso: “Impossibile continuare così”. Caos M5S al Municipio VIII

Alla fine ha deciso di rassegnare le sue dimissioni Paolo Pace, presidente del Municipio VIII di Roma e appartenente al Movimento 5 Stelle, capitalizzando un’eventualità nell’aria già da qualche tempo, a causa di una forte tensione interna, e redigendo una nota stampa nella quale spiega modi e motivazioni della sua rinuncia al ruolo di minisindaco: “Era impossibile continuare in queste condizioni, con una maggioranza che si comportava costantemente da opposizione, controllando e criticando ogni atto della giunta prima ancora che venisse prodotto, effettuando veri e propri blitz negli uffici amministrativi e producendo così una indebita e inaccettabile ingerenza che ha provocato le reazioni dei dipendenti, che ringrazio per l’impegno profuso in questi mesi, e dei sindacati”. Settimane alquanto concitate quelle appena trascorse nell’ottava circoscrizione di Roma, combattute sulle dispute interne relative alla riqualificazione degli ex Mercati generali (punto chiave dell’amministrazione Raggi), questione che ha di fatto spaccato in due sezioni opposte la consiliatura locale, tra favorevoli ai progetti di recupero urbano (tra i quali il presidente) e oppositori, fedeli alla linea ortodossa di Roberta Lombardi.

Mediazioni fallite

Sulla questione aveva messo mano (e bocca) anche il Comune, il quale aveva momentaneamente congelato le dimissioni di Pace cercando di uniformare nuovamente la maggioranza pentastellata nel Municipio, evidentemente senza successo. Impossibile risanare la frattura scaturita, come specificato dallo stesso ex presidente: “A nulla sono serviti i continui tentativi di mediazione effettuati dal sottoscritto. Neppure le dimissioni rassegnate dal vice presidente (Massimo Serafini, dimessosi nemmeno 10 giorni fa) sono state utili a dirimere i conflitti interni e ricomporre il gruppo. Proprio a seguito di tutte le azioni intentate per la soluzione del problema, purtroppo senza esiti positivi, ho deciso di rassegnare le mie dimissioni da presidente, già nei giorni scorsi annunciate”. Inutili, dunque, anche gli interventi mediatori da parte dei consiglieri comunali  Maria Teresa Zotta, Carola Penna e Giuliano Pacetti, spediti dalla sindaca Raggi alla Garbatella in qualità di pacificatori.

Pace: “Delegittimazione continua”

Ma la nota di accompagnamento alle proprie dimissioni prosegue, e Pace conferma l’esistenza di rapporti tesi e ostruzionistici da parte dell’ala dissidente, circostanza che avrebbe reso estremamente difficoltoso condurre in porto una politica adeguata per il governo del Municipio: “Davanti alla continua delegittimazione del sottoscritto e dei miei assessori, davanti alla impossibilità di ricomporre un rapporto umano e politico con l’ala dissidente, davanti ai continui tentativi di sabotare l’azione di cambiamento che stiamo portando avanti in Municipio, ho deciso come suddetto di protocollare le mie dimissioni affinché il caos provocato dai dissidenti in Municipio VIII non contagi anche le altre amministrazioni”. Infine, un commento sulla parabola discendente che tali dissidi interni avrebbero disegnato per il suo territorio: “Con rammarico debbo sottolineare che a causa del comportamento sterilmente ostruzionistico da parte dei dissidenti, il nostro Municipio è passato da fiore all’occhiello dell’Amministrazione capitolina (come documentato anche da attestazioni di stima da parte dei cittadini) al caos. Da parte mia, lasciando un’Amministrazione sana ribadisco che, anche da cittadino, continuerò a impegnarmi per il bene del nostro municipio e della città”.

Non si è fatto attendere il commento dell’opposizione (quella vera), in particolare del Pd: “Con le dimissioni del presidente… cala il sipario su una crisi annunciata da mesi e la realtà prende il sopravvento sui racconti inverosimili fatti fino a oggi dalla maggioranza. Una crisi tutta interna al Movimento che nel municipio della Garbatella è letteralmente imploso. Una frattura che neppure in Campidoglio sono riusciti a ricomporre…  Il movimento 5 stelle crolla sotto i colpi incessanti delle opposizioni ed è ben visibile agli occhi dei cittadini il loro immobilismo e il disinteresse per la città e per il Municipio…”

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