La polemica ieri aveva infiammato i social: la spiaggia Tiberis sul fiume Tevere, proprio sotto Ponte Marconi, sarebbe stata aperta grazie ad un accordo tra Comune di Roma e membri dell'etnia rom. La voce si è diffusa dopo che Il Messaggero ha pubblicato una frase che avrebbe pronunciato Simonetta De Ambris, una delle responsabili del progetto. “Ci siamo raccomandati a Zorro”, avrebbe detto ridacchiando.
La dirigente rivela l'accordo…
Ma chi sarebbe questo Zorro? “Si tratta – si legge sul quotidiano romano – del 'capo' di un gruppo di rom che da anni vivono accampati a pochi passi dallo stabilimento, in vicolo Nicola Savini, e che si è messo a disposizione del Comune di Roma per 'proteggere' la spiaggia”. La dirigente ne avrebbe parlato con i cronisti, dopo che questi domenica scorsa, giorno d'apertura al pubblico della spiaggia, avevano posto qualche domanda sul rischio che l'area dove sorge Tiberis, che un tempo ospitava un accampamento di nomadi, venisse di nuovo occupata. Ecco allora che la De Ambris avrebbe raccontato che durante i lavori si sarebbe avvicinato questo tale Zorro e che avrebbe garantito che non ci sarebbero state nuove occupazioni nell'area. La De Ambris ha quindi aggiunto alla stampa che questo capo dei rom “è venuto anche l’altro giorno che voleva parlare con la sindaca”.
…ma la sindaca smentisce
La Raggi, tuttavia, per ora non ha visitato Tiberis. Ma la polemica sulla spiaggia che sorge sotto Ponte Marconi non può che esserle arrivata. Ecco allora che, a margine della visita di ieri alle spiagge libere di Ostia, la prima cittadina ha commentato: “Ci tengo a smentire una notizia circa un presunto accordo che l'amministrazione avrebbe fatto con i rom. L'amministrazione non fa accordi con i rom”. E ancora: “Se una persona ha parlato lo ha fatto a nome proprio”. Inoltre la Raggi spiega che la persona in questione, ascoltata dalla Polizia Locale, avrebbe negato “di aver fatto queste dichiarazioni”.
Rappresentante legale di Nazione Rom minaccia?
Ad alimentare le polemiche che vedono al centro i rom è la denuncia di Fabrizio Santori, ex consigliere regionale passato proprio la scorsa settimana alla Lega. “Ho ricevuto insulti e minacce dal rappresentante legale dell’associazione Nazione Rom – scrive in una nota – solo per aver dato voce ai cittadini e alle loro legittime preoccupazioni. Ingiurie, rivolte anche al ministro dell’Interno Matteo Salvini dallo stesso soggetto, che ho prontamente denunciato ai Carabinieri”. Santori elenca gli insulti che avrebbe ricevuto telefonicamente, che vanno dall'accusa di essere un “razzista” alle minacce. Insulti che gli sarebbero stati rivolti anche sulla sua pagina Facebook. “Motivo di tanta rabbia e acredine nei confronti del sottoscritto, del responsabile della Lega Ponte Milvio Riccardo Corsetto e di Matteo Salvini è stato lo sgombero del campo nomadi Camping River, e le relative preoccupazioni dei cittadini che in questi giorni, oltre a vedere una parte dei rom dislocata per le strade, stanno constatando la collocazione degli stessi in luoghi scelti dall’amministrazioe comunale per formare nuovi piccoli insediamenti, come ad esempio a Monteverde in via Ramazzini, e sembrerebbe anche a Prima Porta in un ex centro estivo chiuso dalle suore che lo gestivano per far posto ad un nuovo progetto ancora sconosciuto”.