Nessuna condanna per Ignazio Marino, ex sindaco di Roma: la Cassazione ha infatti annullato senza rinvio i due anni di reclusione comminati in Appello (dopo l'assoluzione in primo grado) “perché il fatto non sussiste”. Le accuse contro l'ex primo cittadino della Capitale erano di peculato e falso, legate alla vicenda degli scontrini relativi alla cene di rappresentanza, emersa nell'ultimo periodo alla guida dell'amministrazione capitolina. Soddisfazione moderata per Marino: “Hanno vinto la verità e la giustizia. Era ora. Ma la sentenza non rimedia ai gravi fatti del 2015, alla cacciata di un sindaco democraticamente eletto e di un'intera giunta impegnati senza fare compromessi per portare la legalità e il cambiamento nella Capitale d'Italia. Una ferita per la democrazia che non si rimargina”.
Assoluzione
Oggetto del processo aperto contro l'ex sindaco, la rendicontazione di circa cinquanta cene, per un totale di circa 12 mila euro, le quali, secondo l'accusa, sarebbero state pagate da Marino con la carta di credito di rappresentanza del Campidoglio nel corso del mandato dell'allora primo cittadino, durata 28 mesi tra il 2013 e il 2015: “Finalmente – ha commentato il suo legale Enzo Musco – oggi è stato restituito l'onore che merita al professor Marino. sono contento che il procuratore generale abbia integralmente sposato la nostra tesi difensiva e abbia ricordato a noi tutti l'autonomia della valutazione giuridica, il che vuol dire che il giustizialismo politico deve rimanere fuori dalle aule dei tribunali”. Gli “accusatori politici e materiali di questo processo, rappresentanti dell'attuale amministrazione comunale erano gravemente in malafede e a tal proposito invito a rivedere quel video di De Vito pubblicato il 2 ottobre del 2015 dove si evincono le modalità con le quali si volevano acquisire i documenti contabili della Giunta Marino”.
Commenti dem
Nonostante le dichiarazioni dell'avvocato, sul fronte del Partito democratico continuano a ribadire come la scelta di schierarsi contro Marino, all'epoca dei fatti, fu dettata esclusivamente da motivazioni politiche: “Ribadiamo – ha commentato l'ex presidente dem Matteo Orfini – come abbiamo già fatto quando sono uscite le sentenze di primo e secondo grado, che ovviamente siamo contenti per lui ma come spiegammo allora quella degli scontrini è stata una vicenda che nulla aveva a che fare con una scelta che facemmo per un giudizio politico”. A stretto giro è arrivato anche il commento del neo-segretario Nicola Zingaretti: “Sono davvero contento per l'assoluzione di Ignazio Marino. Il tempo è galantuomo e con questa sentenza definitiva della Cassazione, si chiude la sua vicenda giudiziaria riconoscendo la giusta correttezza della sua azione di governo”.