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I rifiuti della Capitale alimentano l’elettricità di 170 mila case austriache

I rifiuti della Capitale, circa 70 mila tonnellate, saranno convertiti in energia elettrica che alimenterà l’elettricità in ben 170 mila case. Peccato che questi appartamenti siano in Austria. Stando ad un un accordo siglato nel 2016, dallo scorso dicembre, ogni settimana l’Ama carica tre treni con circa 700 tonnellate di spazzatura prodotta dai romani. Viene impilata in container a tenuta stagna e caricata sui vagoni che attraversano la Penisola fino a superare le Alpi. Giunti in Austria, arrivano all’impianto della Evn di Zwentendorf, a circa 60 chilometri da Vienna. Qui i rifiuti vengono bruciati e convertiti in gas che genera vapore. A sua volta, questo vapore viene incanalato nella vicina centrale elettrica e convertito in energia che va ad alimentare circa 170 mila appartamenti della zona.

Il problema rifiuti a Roma

A riportare la notizia è la Bbc, che ha pubblicato un servizio dal titolo “Perché Roma invia treni pieni di rifiuti in Austria”. La televisione britannica ricorda anche le parile del sindaco di Roma, Virginia Raggi, durante la campagna elettorale: “Ripulirò la capitale”. “Ma a quasi un anno dalla sua nomina bottiglie di vetro abbandonate, sacchi di immondizia e cestini stracolmi sono onnipresenti nelle foto ricordo di Roma”, sostiene la Bbc, secondo cui lo smaltimento dei rifiuti di Roma è stato “per anni azzoppato da cattiva gestione e corruzione”. Secondo le statistiche, la città degli imperatori e dei papi produce, ogni giorno, ben 5.000 tonnellate di rifiuti. Discariche e inceneritori, stando ai giornalisti inglesi, “sono stracolmi” è così la capitale “ha deciso di risolvere parte del problema inviando i rifiuti in Austria”. Pagando.

Il piano di riciclaggio dell’Ue

Ripulire la Capitale mandando i propri rifiuti a oltre mille chilometri di distanza può sembrare un controsenso, ma rientra nel piano dell’Unione Europea per aiutare le città a ridurre la quantità di immondizia che finisce nelle discariche. “Non è assurdo – spiega alla Bbc Gernot Alfons, direttore della centrale di smaltimento rifiuti della Evn -. L’alternativa sarebbe continuare a conferire I rifiuti nelle discariche già stracolme e produrre così emissioni di metano con un forte impatto in termini di emissioni di CO2. E’ molto meglio spedirli a impianti ad alta efficienza come il nostro”.

Le spese

“Per ogni tonnellata di rifiuti, l’Ama pagherà 139,81 euro”, si legge su un articolo del Tempo. Secondo il quotidiano romano, ogni spedizione frutta alla Evn circa centomila euro. Inoltre, il giornale sostiene che il “bando, vinto a inizio 2015, è rimasto poi bloccato quasi due anni”. In particolare, secondo un’analisi di “Il Foglio”, “l’appalto è stato voluto e gestito dall’ex ad di Ama Daniele Fortini (giunta Marino). L’Ama paga 100mila euro a convoglio, per arrivare a 95 milioni nei 4 anni previsti di vigenza del contratto”.

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