I 12 miliardi di debiti accumulati dal Campidoglio prima del 2008 passeranno allo Stato. Finisce infatti la gestione commissariale del debito storico di Roma, creata nel 2009 dal governo, allora guidato da Berlusconi, per evitare il default della capitale d'Italia. Il passaggio dovrà avvenire entro il 2021, quando per altro scadrà il mandato di Virginia Raggi. L'intento della prima cittadina, con questa svolta, è ora di ridurre l’addizionale Irpef – il 9 per mille, la più alta d’Italia – pagata dai romani proprio per contribuire a pagare i relativi mutui accesi con le banche.
Esulta la Raggi
“Da oggi dovremmo ricominciare a sentirci oggi tutti un po' più leggeri, visto che con la chiusura della gestione commissariale del debito storico di Roma nel 2021 potremmo lasciare ai romani un'eredità positiva e non il solito debito che gravava sulle nostre spalle. A partire dal 2021 saremo in grado di diminuire l'Irpef oppure di utilizzare due miliardi e mezzo per aumentare i servizi e le opere”. Lo ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi a margine di una serie di visite e sopralluoghi in zona Tiburtina. “Questa è una bella notizia – sottolinea -, prima nessuno dei precedenti commissari, sindaci e governi aveva pensato di alleggerire le spalle dei romani da una misura assolutamente incomprensibile e fuori da ogni logica. Su questo dovremmo porre un po' l'accento, perché i romani hanno bisogno anche di notizie positive e questa lo è. Mi permetto di dire che questo è un impegno che noi avevamo preso in campagna elettorale. Volta per volta stiamo portando a casa degli obiettivi. Un pezzetto per volta, stiamo riportando le cose a funzionare, c'è ancora tanto da fare però tanto è stato fatto e andremo avanti”, aggiunge Raggi. “La norma sarà inserita nel decreto crescita – spiega il viceministro all’Economia, Laura Castelli – Lo Stato si accolla una parte del debito finanziario e riduce i costi che dà alla gestione commissariale”. Prima, però, è necessario il placet del Ministero dell'Economia nonché trovare i fondi.