Roberto Giachetti non ha intenzione di dimettersi da vicepresidente della Camera. A domanda precisa il candidato sindaco del Pd ha risposto: “Non mi sembra che questo sia un argomento che appassiona i romani. Se giudicheranno che non mi sono dimesso come un fatto grave non mi voteranno e voteranno qualcun altro: non penso sia un problema di etica, la mia moralità è sotto gli occhi di tutti da 40 anni“. Giachetti ha spiegato che “non esiste incompatibilità tra deputato e candidato sindaco. Detto questo – ha concluso – se dovessi diventare sindaco mi dimetterei immediatamente“.
Sulle criticità della Capitale Giachetti ha detto: “Devono finire i mille problemi che i romani incontrano tutti i giorni. Il tema della mobilità è uno di questi e non voglio trincerarmi dietro al fatto che sono questioni grandi che non si risolvono in 100 giorni. Ci sono problemi quotidiani: io penso a corsie preferenziali protette e video-sorvegliate per far guadagnare tempo a chi prende i mezzi pubblici; parlo del ripristino dei bus elettrici soprattutto nel centro storico. La città deve essere più pulita”.
Il candidato del Pd ha comunque ricordato che “la protezione di Roma non spetta al sindaco ma al ministro degli Interni e al prefetto. La città può offrire le condizioni contro la marginalizzazione: ripartire dalle periferie dove ci sono lande abbandonate, fare in modo che lì si ricrei aggregazione sociale, che ci siano delle occasioni per i ragazzi. Bisogna fare in modo che tante situazioni che portano al degrado e che tanto degrado che porta all’insicurezza siano rimesse a posto”.