Fratelli d’Italia ha annunciato che presenterà un esposto alla Corte dei Conti per denunciare l’aumento dei compensi dei dipendenti pubblici chiamati nello staff della sindaca di Roma, Virginia Raggi, e dei suoi assessori. “Sono raddoppiati o triplicati per effetto di un’applicazione distorta degli artt. 90 e 110 del Testo unico sugli enti locali”, affermano in una nota il consigliere regionale di FdI Santori e quello capitolino Figliomeni. “A Roma la purezza grillina non esiste più, dov’è la moralità del M5S? Grillo che dice?”.
Ma l’insofferenza circola anche all’interno del movimento stesso. Secondo molti militanti, i consiglieri comunali di M5S ricevono dei super stipendi. Nello specifico, il capo di Gabinetto che guadagna 193mila euro annui, e il capo della segreteria politica del sindaco, che raggiunge i 120mila euro, il triplo di quanto guadagnava come funzionario comunale.
“Un attivista che lavora come funzionario al Comune di Roma – denuncia un militante del Movimento 5 Stelle -, per la sua fedeltà è stato scelto come capo della segreteria politica dalla Raggi, il suo stipendio è stato così triplicato, sfiorando i 120 mila euro lordi. Ecco, qui si sta andando contro tutti i nostri principi, perché la militanza non deve dare benefici economici”.
La tesi difensiva dei 5 Stelle snocciola le cifre complessive di quanto è stato speso per gli staff dai predecessori. Infatti, in confronto a Marino, emerge che la Raggi è più oculata. In particolare, Marino aveva una spesa annua di 5,3 milioni di euro all’anno, mentre la Raggi promette di fermarsi a 5, anzi si sta lavorando per un conto complessivo a 4,7. Poi, Marino aveva 12 assessori, la Raggi solo 9.