Gli inquirenti ipotizzano che a vendere gli stupefacenti letali a Desiree Mariottini, la ragazza romana di 16 anni stuprata e trovata priva di vita a San Lorenzo alcune settimane fa: si tratta di un pusher romano di 26 anni, arrestato in mattinata dagli agenti della Squadra mobile nell'ambito delle indagini sull'omicidio della giovanissima donna nel noto quartiere romano. L'uomo è stato fermato per spaccio di stupefacenti ma anche di alcuni psicofarmaci nei quali sarebbe contenuto un componente, la quetiapina, dai forti effetti psicotropi. A quanto sembra, il suo giro di spaccio avrebbe compreso anche alcuni locali frequentati da minorenni. Il 36 è stato fermato nel quartiere del Pigneto, a non troppa distanza dalla fermata della linea C: al momento della perquisizione è stato trovato con indosso 12 dosi di cocaina e vari generi di psicofarmaci. Fra i suoi clienti, potrebbe esserci stata anche la giovane Desiree, lasciata morente dopo uno stupro che aveva fatto seguito all'ingerimento di un mix letale di sostanze stupefacenti, nella notte tra il 18 e il 19 ottobre.
Quinto fermo nell'indagine
Il pusher è sospettato di avere nel suo giro di spaccio anche il capannone dove Desiree è stata ritrovata priva di vita, abitualmente frequentato da tossicodipendenti. Si tratta complessivamente del quinto arresto arrivato nell'ambito delle indagini sulla morte della 16enne romana. Già il Gip Maria Paola Tomaselli aveva dichiarato che la dose letale di stupefacenti era stata fornita da uno spacciatore italiano operante nel quartiere di San Lorenzo fornendo anche il nome, Marco. Il fermo è stato disposto dalla Procura di Roma e, anche a causa dell'ingente quantità di droga e psicofarmaci trovata indosso all'uomo al momento dell'arresto, si è proceduto al fermo disposto dall'autorità giudiziaria per “detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti e psicotrope”.