Esplosione in Via Marmorata: nessun ferito. Gli inquirenti: “Atto dimostrativo”

Logo Interris - Esplosione in Via Marmorata: nessun ferito. Gli inquirenti: "Atto dimostrativo"

Logo INTERRIS in sostituzione per l'articolo: Esplosione in Via Marmorata: nessun ferito. Gli inquirenti: "Atto dimostrativo"

Momenti di paura ma nessun ferito a Roma, in Via Marmorata, dove un’esplosione si è improvvisamente verificata davanti al palazzo delle Poste, tra i quartieri Aventino e Testaccio, precisamente nei pressi dell’ingresso laterale. Sul posto sono immediatamente accorsi i Vigili del fuoco ma, al meno per il momento, non si hanno notizie certe sulle cause: secondo quanto riportato finora, un’automobile parcheggiata nei dintorni è stata danneggiata, mentre su uno dei muri dell’edificio sarebbe rimasto un alone scuro dovuto al fumo. Sul luogo della detonazione, descritta come un forte boato e avvenuta quando l’ufficio postale era già aperto, sono al lavoro anche gli artificieri. L’ufficio postale è stato evacuato: le poche fiamme sprigionatesi dagli ordigni sono state immediatamente domate tramite estintori.

Le indagini: “Ipotesi anarchici”

Gli inquirenti, per ora, non escludono nessuna ipotesi: sembra che a provocare le esplosioni, avvenute in rapida successione, sia stato un unico pacco bomba contenente liquido infiammabile (forse benzina), piazzato fra un’auto e un furgone parcheggiati poco distante, definito come un “ordigno rudimentale”. Alcune testimonianze hanno riferito di aver udito due boati, uno più forte e un altro più ridotto. Come spiegato dal responsabile ufficio protezione generale e soccorso pubblico della questura di Roma, Massimo Improta, il doppio scoppio sarebbe stato provocato dal medesimo esplosivo “che nell’innescare il liquido infiammabile ha avuto una piccola prima esplosione”. La Procura di Roma ha nel frattempo aperto un fascicolo d’indagine per appurare modalità e matrice del gesto: secondo quanto riferito, tra le principali piste seguite ci sarebbe quella anarchica. Gli agenti avrebbero inoltre isolato alcuni frammenti dell’ordigno (come riportato, fabbricato da persone competenti in materia) che, a breve, dovrebbero essere analizzati in laboratorio per risalire alla sua natura fisica. L’azionamento non sarebbe avvenuto tramite radiocomando ma attraverso un temporizzatore. Gli inquirenti, al momento, stanno verificando le immagini riprese dalle videocamere presenti nel parcheggio interno, dove è avvenuta l’esplosione. L’ipotesi è quella di un atto dimostrativo, in quanto l’ordigno “non poteva offendere”.

Falso allarme al Circo Massimo

Attorno alle ore 11, inoltre, un altro allarme bomba, rivelatosi poi falso, è stato lanciato nella zona del Circo Massimo, in Piazza di Porta Capena, dove alcuni operatori Ama hanno segnalato la presenza di due pacchi sospetti. Le Forze dell’ordine ne hanno però appurato l’inoffensività, in quanto contenti sabbia per lavori edilizi.

 

In aggiornamento

 

Mattia Damiani: