Non ce l'ha fatta Emanuele Crestini, il sindaco di Rocca di Papa rimasto gravemente ferito nell'esplosione avvenuta alcuni giorni fa nella sede del Comune per una probabile fuga di gas proveniente forse da un cantiere dirimpettaio.Le condizioni primo cittadino, secondo quanto riportato da fonti sanitarie, sarebbero peggiorate in modo considerevole nelle ultime ore, provocando infine la sua morte. Si tratta della seconda vittima della detonazione che aveva distrutto parte dell'edificio comunale, dopo il decesso del delegato del primo cittadino, Vincenzo Eleuteri, avvenuto domenica scorsa. Fatale, per lui come per il sindaco roccheggiano, la prolungata esposizione al fumo scaturito dall'esplosione. Crestini era ricoverato presso l'ospedale Sant'Eugenio di Roma, da dove è arrivato il cordoglio “ai famigliari e a tutta la comunità di Rocca di Papa” dello staff sanitario che lo ha seguito costantemente in questi giorni.
Il referto
Il quadro clinico di Crestini era apparso subito molto serio, avendo riportato gravi ustioni sul 35% del corpo e in particolare al volto. Il sindaco, tuttavia, era stato l'ultimo a lasciare l'edificio, assicurandosi prima che tutti i dipendenti e le altre persone che si trovavano in Comune fossero già in salvo. Nonostante un immediato ricovero e le numerose cure ricevute in questi giorni, nel pomeriggio di ieri il bollettino medico della Asl Roma 2 aveva lasciato poche speranze: “Le condizioni del sindaco di Rocca di Papa Emanuele Crestini si sono aggravate a causa di una sopraggiunta crisi respiratoria e dal quadro derivante dalle infezioni delle lesioni riportate dovute alla lunga permanenza nel luogo dell'incendio. Permane la prognosi riservata”.
L'esplosione
Il terribile incidente è avvenuto il 10 giugno scorso, nel corso di una mattinata come tante nella sede comunale della cittadina dei Castelli Romani, dilaniata improvvisamente da una tremenda esplosione preceduta da un forte odore di gas. La deflagrazione aveva investito anche una scuola nelle vicinanze, ferendo tre bambini, colpiti da alcuni detriti venuti giù dalle pareti della loro classe. Fra loro, a riportare le ferite più gravi è stata una bambina di 5 anni, colpita al volto.