Un’assemblea decisamente movimentata quella andata in scena nella sede della Regione Lazio: mentre erano in corso i lavori del Consiglio, presieduto dal vicepresidente Francesco Storace, un gruppo di attivisti appartenenti al movimento di estrema destra “Forza Nuova”, ha fatto irruzione all’interno della sala, entrando da un ingresso di servizio dove erano appostati due vigilanti. Il blitz, effettuato da una decina di persone, è stato coordinato da Giuliano Castellino, già protagonista degli scontri avvenuti fuori la sede del Partito democratico in Largo del Nazareno, verificatosi durante la protesta degli ambulanti e dei tassisti del 21 febbraio scorso. Castellino ha preso la parola per alcuni minuti, sollevando ai presenti la questione dell’emergenza abitativa e chiedendo soluzioni esaustive sul tema, prima che il presidente del consiglio, Daniele Leodori, intervenisse sospendendo la seduta.
L’incontro con l’assessore
Dopo la confusione iniziale, i militanti hanno ottenuto un incontro con l’assessore alle Politiche abitative, Fabio Refrigeri, il quale ha però stigmatizzato il comportamento degli attivisti, autori di un’azione definita (in particolar modo dai rappresentanti della maggioranza del centrosinistra) di “stampo squadrista” e “un’occupazione intollerabile”. A seguito della discussione con i forzanovisti, l’assessore si è detto disponibile a un dialogo che sia però costruttivo: “Ho spiegato quel che abbiamo già fatto per l’emergenza abitativa, le modalità che mancano per attuarla che in questa fase andrebbero esplorate con un tavolo già attivo che c’è al Comune di Roma. Loro insistevano sul Mutuo Sociale che è un’idea contenuta anche in una legge di questo Consiglio regionale. Facciamo un’istruttoria di 15 giorni per capire le risorse che ci sono e quelle che possono essere inserite, poi ci rivedremo, spero in modalità normali”.
Condanna e spiegazioni
L’interruzione dei lavori ha comunque incontrato l’inevitabile disappunto dell’intero consiglio, concorde nel condannare “con fermezza la vile e deprecabile irruzione di un gruppo di attivisti della destra romana, che ha interrotto la seduta del Consiglio regionale e occupato un’Aula istituzionale e democratica”. Secondo quanto riportato, nei confronti dei due inservienti alla sicurezza appostati nei pressi dell’ingresso utilizzato per l’irruzione, sarebbero state perpetrate minacce e prepotenze. Alla base del blitz, ci sarebbe la mancata interazione con il Comune più volte restio, a detta degli attivisti, a prestare ascolto in merito alla questione: “I cittadini senza casa – hanno poi commentato via social – guidati dal comitato di lotta popolare Roma ai Romani, con il sostegno di alcuni militanti forzanovisti, hanno occupato il Consiglio della Regione Lazio per ottenere una soluzione definitiva al dramma emergenza abitativa nella Capitale”. In seguito, è arrivata anche una dichiarazione da parte di un rappresentante del movimento, il quale ha sottolineato come “non è possibile che migliaia di cittadini romani non abbiano un tetto sicuro sopra la testa. In Regione giace una legge per l’assegnazione di abitazioni con il sistema del mutuo sociale. Chiediamo la sua immediata attuazione per superare il sistema dei residence lager e del buono casa”.